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Russia, il pugno duro di Putin contro Navalny: arrestati oltre 1.300 suoi sostenitori

23/01/2021 16:27 - Aggiornamento 24/01/2021 16:01

Più di milletrecento persone (1.338 al momento) sono state fermate in tutta la Russia nel corso delle proteste organizzate in sostegno di Aleksei Navalny. Lo rende noto il sito indipendente Ovd-Info. Fra le 300 persone fermate a Mosca c’è anche la moglie dell’oppositore, Yulia Navalnaya. E’ dunque ancora una volta pugno duro da parte di Putin, per nulla preoccupato della reazione dell’Occidente per la repressione ai danni dell’opposizione politica russa.

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Navalny, anche la moglie Yulia arrestata durante la manifestazione in sostegno del marito in corso a Mosca

Yulia Navalnaya è stata arrestata durante la manifestazione in sostegno del marito in corso a Mosca, ha denunciato il giornalista dell’emittente radiofonica Echo Moskvy, Sergei Parkhomenko. Navalnaya è stata fatta salire su un furgoncino delle forze dell’ordine dopo che aveva segnalato la sua presenza alla manifestazione con un post su Instagram. In seguito Navalnaya ha confermato il suo fermo, con una foto a bordo del furgoncino. Sono già 1.338 le persone fermate dalle forze dell’ordine nelle diverse città in Russia in cui sono state organizzate proteste in sostegno di Navalny, si legge sul sito indipendente che raccoglie le informazioni sui fermi, Ovd-Info.

Quasi 70 milioni di persone, in soli 4 giorni, hanno guardato la video inchiesta di Aleksei Navalny

Quasi 70 milioni di persone, in soli quattro giorni, hanno guardato la video inchiesta di Aleksei Navalny (qui la trascrizione in italiano) pubblicata sul web meno di 48 ore dopo il suo arresto, al rientro a Mosca domenica scorsa. Molto ha probabilmente contribuito il contenuto del video di quasi due ore sulla partecipazione alle manifestazioni di oggi in sostegno dell’oppositore. Sono decine di migliaia i partecipanti in tutto il Paese, 40mila solo a Mosca secondo osservatori indipendenti.

L’inchiesta di Navalny e dei suoi collaboratori non ricostruisce solo le diverse società di facciata a cui fa capo il Palazzo di Putin sul Mar Nero, i costi e lo sfarzo della proprietà, ma anche, e soprattutto, il funzionamento del “cerchio magico” che il Presidente ha costruito intorno a sé sin dai tempi in cui lavorava per il Kgb a Dresda. Una struttura consolidata al suo ritorno a San Pietroburgo con l’incarico di responsabile delle relazioni estere del sindaco Anatoly Sobchak messa a punto con la nomina a direttore dell’Fsb. >> Le notizie dall’estero