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Ucraina, le ultime notizie da Kiev: dopo le bombe, un “sinistro” silenzio avvolge la città

24/02/2022 17:51

Ucraina, Kiev – Per diversi giorni, tutte le tv e i giornali mondiali hanno monitorato e diffuso le notizie sulla possibilità, sempre più preoccupante, di un’eventuale incursione da parte di Putin in Ucraina. Proprio nella notte tra il 23 e il 24 febbraio 2022, data che segnerà la storia, il presidente Russo ha ordinato l’attacco. E’ stata definita come “un’operazione militare speciale” volta a demilitarizzare l’Ucraina. Ci troviamo difronte all’ennesima guerra che come al solito danneggerà i più deboli ovvero la stragrande maggioranza della popolazione. (Continua a leggere dopo la foto)

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Kiev: la città avvolta dal silenzio

Le violente esplosioni che questa mattina hanno terrorizzato i cittadini di Kiev hanno aperto lo scenario che tutti quanti temevano ma che nessuno sperava diventasse realtà. Già dalle prime ore dell’alba, l’intera città è stata costretta a diventare una metropoli avvolta da un silenzio innaturale.

La dogana e gli aeroporti sono attualmente in stato di fermo. Non è possibile lasciare la città e la libera circolazione delle persone è stata limitata. Tutte le scuole e gli uffici sono stati chiusi. I più coraggiosi stanno cercando di fuggire in macchina o in autobus passando per la Polonia. Purtroppo però, anche le risorse di benzina e gasolio stanno iniziando a scarseggiare.

Molta altra gente, tra la paura e l’incredulità di quello che sta vivendo neanche prova a scappare. Molti cittadini infatti, non hanno altri posti dove poter andare per mettersi in salvo. L’unica speranza che resta a queste persone è quella di non rimanere senza acqua e senza cibo. Nell’imminente silenzio che si eleva tra le strade di Kiev, le code per i supermercati e per le scorte di acqua potabile aumentano a macchia d’olio.

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Ecco riportate le parole di Eduard, testimone e cittadino Ucraino residente a Kiev a Fanpage.it :”Qui c’è la legge marziale. Dopo le esplosioni, la città è sprofondata nel silenzio. Questa mattina tanti di noi hanno fatto l’unica cosa che era in loro potere, ossia mettersi in fila davanti ai negozi per fare scorta. Per il momento l’unica opzione è quella di procurarsi quello che serve e aspettare eventuali evoluzioni.”

“Alle 4 del mattino ho sentito un aereo sorvolare Nicolaiv. Quando ho sentito le prime esplosioni ho avuto la certezza che la guerra era iniziata” spiega Roberto, padre di famiglia ancora a Kiev. “Abbiamo iniziato le code per le scorte. Le persone sono ammassate nei pressi dei negozi che forniscono beni di prima necessità”.