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Green Pass, Ricciardi avanza proposta ancora più estrema: «Variante Mu preoccupante»

17/09/2021 15:21 - Aggiornamento 17/09/2021 15:30

Variante Mu in Italia, Green pass e tamponi – Venerdì 17 settembre 2021. Walter Ricciardi, consigliere scientifico del ministro della Salute Speranza, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Restart 264”, condotta da Aurora Vena e Lorenzo Capezzuoli Ranchi su Cusano Italia TV. L’esperto ha detto la sua sull’estensione del certificato verde, la campagna di vaccinazione, le mutazioni continue del virus e la possibilità di nuovi lockdown.

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Ricciardi

Green Pass, Ricciardi avanza proposta ancora più estrema: «Variante Mu preoccupante»

«Non è un passo verso l’obbligo vaccinale, è una spinta gentile a vaccinarsi. Ma soprattutto è una spinta a riprendere tutte le attività del prossimo autunno inverno in sicurezza. Ci troviamo di fronte ad un virus che ha una carica virale enorme, mille volte superiore rispetto alla variante di Wuhan. Per proteggere la salute e contemporaneamente garantire la ripresa e la stabilità di tutte le attività è necessario fare questo processo, che lascia ancora la possibilità di non vaccinarsi, però fa assumere al soggetto una serie di responsabilità che in qualche modo lo inducono, io spero, a vaccinarsi», ha detto il professor Walter Ricciardi a “Restar 264”.

Sulla decisione di calmierare il prezzo dei tamponi, il consigliere del ministro Speranza ha dichiarato: «Il tampone gratuito verrà dato soltanto a quelle persone che per motivi medici non si possono vaccinare. Per gli altri invece il tampone sarà a pagamento, in maniera calmierata. È chiaro che quella di spendere dei soldi per non vaccinarsi è una scelta irrazionale nel momento in cui lo Stato offre un vaccino efficace gratuitamente. È una scelta però personale che uno si assume di tasca propria, certo non può gravare sulle tasche degli italiani, a maggior ragione della stragrande maggioranza che si è vaccinata».

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«La strategia italiana, se consideriamo accettabili 130mila morti, ha funzionato»

Sulla possibilità di toglierei i tamponi per l’ottenimento del Green Pass Ricciardi ha spiegato: «È una cosa che ho dichiarato, ma è chiaro che non è un discorso di domani. I tamponi antigenici non vanno oltre l’80% di affidabilità, significa che su 100 persone 20 sono falsi negativi e vanno negli ambienti di lavoro con il rischio di contagiare le persone più vulnerabili. Col passare del tempo, auspico che il green pass possa essere rilasciato solo a soggetti vaccinati o guariti, che siano certamente protetti». Ma non è “negativo” Ricciardi sull’operato dell’esecutivo nella lotta al Covid: «La strategia italiana, se consideriamo accettabili 130mila morti, ha funzionato. Certo si poteva fare di meglio, ad esempio il lockdown mirato ad ottobre e febbraio per evitare la seconda e poi la terza ondata. Di fatto il governo italiano da quel momento in poi ha scelto la strada del rigore senza deroghe che in questo momento ci sta ponendo all’avanguardia, come ha riconosciuto Fauci siamo al momento tra i migliori al mondo». La proposta di un’ulteriore stretta, insomma.

Spettro di nuovi lockdown? «Con i virus non si può mai dire mai. Nel momento in cui emergesse una variante ancora più contagiosa della Delta sarebbe inevitabile prendere delle misure. Però al momento, con questa variante e con le attuali misure che abbiamo preso, mi sento di escludere un nuovo lockdown generalizzato. Ciò non toglie che in determinate circostanze, con determinati focolai, si possano prendere delle misure locali, non generalizzate».

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Variante Mu in Italia, Ricciardi: «Sembra che abbia una capacità di penetrazione ancora superiore a quella della variante delta»

Oggi desta perplessità la variante Mu: «È preoccupante. Sembra che abbia una capacità di penetrazione ancora superiore a quella della variante delta. Ma è ancora molto limitata, localizzata in una trentina di Paesi. È da tenere sotto controllo, ma ancora non c’è un allarme», ha rassicurato Ricciardi. Sugli oppositori del Green pass ha detto: «Si tratta di alcuni esponenti politici, largamente minoritari, che non vengono certamente seguiti dai ceti produttivi e dai giovani perché la stragrande maggioranza degli italiani ha capito che questo è uno strumento di libertà».

Qualche parola infine sullo sforzo enorme che sta facendo il governo: «Non ci dobbiamo accontentare dell’80%, dobbiamo arrivare almeno al 90%. Io sono favorevole all’obbligo vaccinale come misura risolutiva dei problemi. Lo Stato si è assunto la responsabilità di andare nella direzione del Green pass, l’obbligo vaccinale è una misura estrema molto divisiva, io credo che in questa fase sia giusta la strada che il governo ha intrapreso e se dovessimo continuare così raggiungendo gli obiettivi prefissati l’obbligo potrebbe essere non chiamato in causa. Se poi la variante Mu diventasse dominante anche nel nostro continente e avesse un tasso di letalità doppio rispetto alla Delta allora si potrebbe prendere anche la decisione dell’obbligo». Leggi anche l’articolo —> Galli va in pensione, ma resterà in trincea: «Covid? Ecco il mio più grande errore…»

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