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Coronavirus, Paolo Maldini: «Non è una normale influenza. Voglio dirvi tutto»

24/03/2020 11:50 - Aggiornamento 24/03/2020 11:54

«Sto abbastanza bene, il peggio è passato. Ho ancora un po’ di tosse secca. Ho perso gusto e olfatto, speriamo tornino. È stata come un’influenza un pò più brutta. Ma non è una normale influenza. Io conosco il mio corpo. Un atleta conosce se stesso. I dolori sono particolarmente forti. E poi senti come una stretta al petto. È un virus nuovo. Il fisico combatte contro un nemico che non conosce», con queste parole forti Paolo Maldini, ex calciatore ora direttore dell’area tecnica del Milan, ha raccontato in un’intervista a ‘Il Corriere della sera’ la sua battaglia contro il coronavirus. Già nei giorni scorsi il dirigente aveva voluto rassicurare sui social i fan circa le condizioni di salute sue e del figlio Daniel, giocatore della Primavera del Milan, risultato pure positivo al Covid-19.

Paolo Maldini

Coronavirus, Paolo Maldini: «Non è una normale influenza. Io conosco il mio corpo. Un atleta conosce se stesso…»

Paolo Maldini ancora non si capacita di come sia potuto avvenire il contagio: «Non lo so. Mia moglie ha avuto un’influenza molto lunga, molto strana, è stata tre settimane a letto. Prima ancora, verso metà febbraio, il nostro primogenito, Christian, che ha 23 anni e vive con noi, ha avuto una brutta influenza, in famiglia forse è quello che è stato peggio di tutti. Io ho avvertito i primi sintomi giovedì 5 marzo con dolori alle articolazioni e ai muscoli. Febbre: mai più di 38 e mezzo. Il giorno dopo, venerdì, sarei dovuto andare a Milanello, e sono rimasto a casa. Ho saltato anche Milan-Genoa!». Nel corso dell’intervista l’ex calciatore ha spiegato di non aver preso antivirali perché non ha mai avuto gravi difficoltà respiratorie; poi ha specificato di non non aver avuto alcun contatto con i calciatori della squadra rossonera. Maldini ha pure chiarito perché non ha fatto subito il tampone: «All’inizio non è stato possibile, perché i miei sintomi per quanto forti potevano essere quelli di una normale influenza. Poi ho scoperto che un amico, che avevo incontrato il 23 febbraio, era positivo, come un’altra persona che lavora con me. Non sappiamo chi ha iniziato la catena».

Paolo Maldini

«A me è andata meglio. Comunque sono qui confinato da diciotto giorni con la mia famiglia!»

A curare Maldini il medico della società. «Noi al Milan siamo molto attenti alla salute, abbiamo molte risorse, siamo convenzionati con il San Raffaele. Ma abbiamo scelto di attenerci scrupolosamente alle regole fissate dalla nostra città, dalla nostra regione. Come ho fatto il tampone? Alla fine sono venuti i medici della Asl, con guanti e mascherine. No, niente scafandro. Era martedì scorso. Dopo due giorni è arrivato il verdetto: positivo!». In cuor suo il dirigente milanese aveva già il sentore di aver contratto il Covid-19. Lo ha spiegato così a ‘Il Corriere della sera’: «Paura? Sentivo che non era un’influenza come le altre; e poi per l’influenza avevo fatto il vaccino. Certo, un po’ di preoccupazione ti viene. Un mio amico ha avuto problemi respiratori, è ricoverato all’ospedale di Legnano, non dorme, ha gli incubi. A me è andata meglio. Comunque sono qui confinato da diciotto giorni con la mia famiglia!». 

Maldini

Paolo Maldini sul calcio: «Un finale di campionato ci deve essere, e ci sarà…»

Qualche battuta poi sul calcio: «Un finale di campionato ci deve essere, e ci sarà. Ma quando non possiamo dirlo ora. Capisco che per la gente sarebbe uno svago prezioso. Ma nel calcio è impossibile non soltanto giocare, ma pure allenarsi senza contatto. E poi è giusto mettere tutte le squadre sullo stesso piano. Alcune, come la Sampdoria, sono più colpite. Sono positivi alcuni tra i giocatori più rappresentativi della Juve», ha concluso Maldini fiducioso.

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