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Melania Rea 9 anni fa uccisa dal marito: il ricordo dello zio e la rabbia per lo sconto di pena a Parolisi

20/04/2020 22:58 - Aggiornamento 21/04/2020 09:58

Melania Rea nove anni fa barbaramente uccisa a coltellate dal marito Salvatore Parolisi, ex caporal maggiore dell’esercito, il 18 Aprile 2011, al Bosco delle Casermette di Ripe di Civitella del Tronto, in provincia di Teramo. La giovane donna si trovava lì con la figlia e il marito, fu accoltellata di spalle, mentre si era appartata per urinare. La figlioletta di pochi mesi era in auto quando Parolisi la aggredì armato, trucidandola con le mosse inconfondibili di un militare esperto.

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Melania Rea massacrata a coltellate dal marito: lo struggente messaggio dello zio a 9 anni dal delitto

Melania Rea non voleva altro che essere una moglie e mamma premurosa e felice. Desiderio che le è stato impedito di realizzare, come ha ben spiegato lo zio Gennaro in questo struggente messaggio su Facebook per ricordarla nel giorno del nono anniversario della sua tragica fine. Ecco le sue parole :

“18 aprile 2011 ore 16,30 arriva la telefonata che avvisa i genitori della scomparsa di Melania.
Si parte immediatamente per Folignano. Iniziano le ricerche ma niente, passano i giorni e la speranza di trovarla viva dentro di noi si affievolisce. Grazie ad una telefonata viene rinvenuto il corpo di Melania nel pomeriggio del 20 aprile nel bosco di Ripe di Civitella. Alla notizia fummo invasi da una profonda tristezza, tutti i sogni di Melania erano svaniti in poco più di 20 minuti; morta per amore, per salvare la sua famiglia che aveva voluto crearsi con tutta se stessa. Melania non meritava di morire ,aveva voglia di vivere, voleva solo crescere la sua bambina che amava con tutta se stessa, voleva essere mamma e moglie ma tutto questo non è stato possibile perché l uomo che Lei amava (unico ragazzo della sua vita) aveva deciso di ammazzarla con 35 coltellate le quali non sono state ritenute crudeli così da evitare l ergastolo all’assassino . Sono trascorsi 9 anni e la ferita è sempre aperta non potrà mai guarire. Ragazza meravigliosa senza grilli per la testa, il suo sogno era di essere una moglie fedele e una mamma amorevole, vedere crescere la sua bambina passo dopo passo ma tutto cio è stato cancellato in pochi attimi.
Il Tuo ricordo è sempre vivo dentro ognuno di noi e non verrà mai cancellato sara’ sempre presente nella nostra mente finché vivremo. Ciao Melania riposa in pace e proteggi sempre la Tua bambina diventata ormai una signorina. Zio Rino”.
Parolisi figlia vietato incontro

Salvatore Parolisi nuova vita in carcere e primi permessi premio

Lo dicono tre sentenze sebbene Salvatore Parolisi non abbia mai confessato l’omicidio. L’uomo, che in Appello ha ricevuto un notevole sconto di pena, è stato condannato in via definitiva dalla Cassazione a 20 anni di reclusione. Già un anno fa aveva causato non poco sdegno la notizia secondo al quale Parolisi per buona condotta sarebbe stato in procinto di godere dei primi permessi premio. “Parolisi pensa a rifarsi una vita, ma dimentica di averla tolta alla moglie […] La notizia che presto potrebbe uscire dal carcere perché usufruirà dei primi permessi premio mi coglie di sorpresa e, umanamente, mi fa molto male … Io penso che una persona condannata in via definitiva per omicidio non debba mai usufruire di benefici ma che debba scontare in galera l’intera pena stabilita dai giudici”, aveva detto Michele Rea, fratello della vittima, al settimanale Giallo. A rendere tutto ancora più difficile da accettare il fatto che, pur non essendo stato collaborativo con la magistratura inquirente e non avendo mostrato segni di pentimento, a Parolisi sia stato fatto uno sconto di pena. La condanna è stata ridotta perché all’ex Caporal maggiore dell’esercito non è stata riconosciuta l’aggravante della crudeltà. Parolisi, secondo quanto l’inchiesta ha messo in luce, dopo il delitto tentò di depistare le indagini e infierì sul corpo martoriato e ormai senza vita della moglie conficcandogli una siringa sul petto e sfregiandolo con dei segni a forma di svastica. Accanto al corpo lasciò un laccio emostatico al fine di far credere ai carabinieri che Melania fosse stata aggredita e uccisa da un tossicodipendente. Potrebbe interessarti anche —> Melania Rea, Salvatore Parolisi: disumano gesto sul corpo della moglie dopo il delitto

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