Lega news: “Oggi il Nord viene barattato per i voti al Sud”. Per Umberto Bossi, fondatore della Lega nord, la questione settentrionale, di nuovo al centro del dibattito leghista, con i venti frondisti che si levano da Lombardia e Veneto, resta il faro: “Io dico – spiega in una intervista alla Nuova Padania anticipata da Adnkronos nei suoi passaggi salienti – che occorreva non avere paura di continuare a tenere alta la bandiera della questione settentrionale, anche se poi ti attaccano”.
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“Neutralizzata anche la spinta federalista, oggi il Nord è al centro di uno scambio”
Da Gemonio il vecchio leader ribadisce la sua posizione, già espressa all’ultimo congresso della Lega nord, lo scorso dicembre, contraria alla svolta nazionalista di Salvini: “E’ il Nord che deve muoversi”, scandisce: “Perché tutto è rimasto come un tempo… Neutralizzata anche la spinta federalista, la nostra devolution, oggi il Nord è al centro di uno scambio”.
“Il Palazzo non ti dà niente, l’autonomia non te la vogliono dare, e si vede. Ma non è motivo per interrompere la battaglia – spiega ancora il Senatur – Le ragioni del Nord sono vive e non sono cambiate. Il Nord fa ancora paura a Roma, senza la Lombardia e il Veneto l’Italia non è ricevuta da nessuno, non pesa economicamente, politicamente,
commercialmente. Dove ci sono Lombardia e Veneto invece si vince”.
Lega news, Bossi: “Siamo nati perché c’erano due Italie con esigenze diverse, velocità diverse”
Bossi ricorda i valori delle origini: La Lega è nata perché c’erano “due Italie con esigenze diverse, velocità diverse, una politica marcatamente assistenziale che non dava frutti. Il Nord era già in Europa, ma Roma guardava a Sud. Come oggi…”.
E ricorda anche la lotta alla mafia che si infiltrava al nord: volevamo dissequestrare le nostre regioni “che stavano per finire nelle mani della mafia, della camorra, della ‘ndrangheta. Dopo i soggiorni obbligati, ci trovammo a fare i conti con i sequestri, con
le infiltrazioni malavitose. Il Nord doveva reagire, e cacciare via i corpi estranei della criminalità organizzata, dovevamo creare gli anticorpi e l’anticorpo era la Lega, nemico delle mafie”.
Bossi, guardando il paese di oggi, dice no all’assistenzialismo: “Il lavoro non deve venire dallo Stato che assiste, come accade ancora oggi al Sud”. Anzi: “E’ piuttosto l’economia che deve essere liberata dai blocchi di una burocrazia arroccata che dispensa favori in cambio di voti”. >> Tutte le notizie di politica italiana