Su ‘Ok Salute e Benessere’ l’intervista a Giacomo Giorgio, che con Carolina Crescentini è tra i protagonisti di Mare fuori, serie diretta da Carmine Elia, in onda su Rai 2. L’attore ha raccontato di soffrire della sindrome di Dorian Gray, ossia la paura di invecchiare e di assistere impotente al decadimento del proprio corpo con l’avanzare degli anni. «Gerascofobia, si chiama. Ma è anche conosciuta come sindrome di Dorian Gray, il personaggio, creato da Oscar Wilde, che ottiene con una sorta di patto diabolico di restare eternamente giovane, dirottando i segni della vecchiaia su un suo ritratto. E proprio della paura d’invecchiare si tratta. Quella che ho io, a 22 anni. Io che, ironia della sorte, ho esordito al cinema in The Happy Prince, il film di Rupert Everett basato proprio sulla vita del grande scrittore e drammaturgo irlandese», ha esordito Giacomo Giorgio.
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Giacomo Giorgio tra attacchi d’ansia e paure: «Ho la sindrome di Dorian Gray»
«Io nasco ansioso, uno stato che il mio mestiere non ha fatto altro che amplificare, vivendo noi attori sempre in bilico, in perenne attesa di una telefonata da un regista o da un produttore. Questo mi causava insonnia e stati d’inquietudine, come quando bevi caffè su caffè e il ritmo dei battiti del cuore accelera. Crescendo, inoltre, ho iniziato a pormi domande esistenziali e così ho scoperto di temere non tanto la morte o la sofferenza, quanto il decadimento del mio corpo dovuto al passare dell’età», ha dichiarato Giacomo Giorgio, che in ‘Mare fuori’ presta il volto a Ciro, il capobranco del carcere minorile, dove è ambientata la serie tv. «Mi terrorizza l’idea di arrivare a un certo punto della vita in cui non potrò più fare ciò che ho sempre amato fare nella quotidianità. A differenza di Dorian Gray, infatti, il mio non è un discorso estetico. Certo, preferirei invecchiare come Sean Connery o Alain Delon, ma il fatto di perdere l’avvenenza della giovinezza non mi preoccupa: basta che non vada a creare problemi nel lavoro», ha precisato l’attore.
«Il fisico non va di pari passo con la mente», ad aiutare l’attore lo yoga
«Sono un tipo molto attivo, che, per esempio, ama pedalare in bicicletta e, in generale, muoversi molto, e il pensiero che tutto questo un giorno non sarà più nelle mie possibilità mi fa star male. Una sofferenza che intuisco anche nel mio adorato nonno Carlo. È un classe 1929 che ha vissuto la povertà e la guerra e che ancora oggi, sempre al fianco di nonna Melina, ha mantenuto una grande vitalità e lucidità, ma oggi gli acciacchi fisici gli impediscono d’inforcare la bici, di mangiare quello che vuole o di fare quei lavoretti domestici che magari richiedono il prendere la scala. Lui vorrebbe, ma non può. Il fisico non va di pari passo con la mente: di questo il nonno è pienamente cosciente, ne soffre e io, proiettandomi in lui, sto male a mia volta», ha detto Giacomo Giorgio, aprendosi a cuore aperto.
Ad aiutare il giovane a gestire gli attacchi di panico e la paura di invecchiare la pratica dello yoga. «Un anno fa, ho iniziato a praticare in maniera costante il Kundalini, una corrente «energetica» dello yoga che, oltre a portare un benessere generale nel corpo e nella psiche, ha fatto letteralmente la differenza nella mia battaglia contro l’ansia», ha concluso l’attore che pure durante il lockdown non ha smesso di dedicarsi a tale attività. Leggi anche l’articolo —> Orietta Berti in lacrime a ‘Storie Italiane’: «Mio marito Osvaldo ha un problema di salute»