Due valigie contenenti resti umani in stato di saponificazione sono state rinvenute a poche ore di distanza l’una dall’altra in un terreno esterno al carcere di Sollicciano, a Firenze. Dopo la prima scoperta avvenuta ieri, giovedì 10 dicembre 2020, una seconda valigia è stata ritrovata stamani a circa 70 metri dal luogo del rinvenimento iniziale. È stato proprio il macabro episodio a dare il via a scrupolose indagini da parte dei carabinieri.
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Firenze resti umani in valigia: il rinvenimento casuale da parte di un agricoltore
Il luogo dei ritrovamenti è un terreno situato fra la superstrada Fi-Pi-Li e l’esterno del perimetro del carcere di Sollicciano. È lì che un agricoltore si è imbattuto nella prima valigia mentre era impegnato a ripulire un fosso. I carabinieri, prontamente allertati dall’uomo, giunti sul posto, hanno potuto constatare la presenza di resti umani in stato di saponificazione, causata probabilmente dalle condizioni climatiche. Saponificati anche gli arti inferiori, verosimilmente appartenenti allo stesso corpo di uomo adulto, ritrovati quest’oggi nella seconda valigia.
Non si esclude che entrambe potessero essere lì da diverse settimane, probabilmente gettate giù dalla superstrada. Mentre sono in corso le indagini da parte dei carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Firenze e della compagnia Firenze Oltrarno, la procura ha aperto un fascicolo per omicidio. Saranno gli esami autoptici a consentire l’identificazione dei resti e le cause della morte.
Cos’è la saponificazione
Il processo della saponificazione si compie generalmente in qualche mese. Si tratta di un fenomeno cadaverico trasformativo di tipo conservativo che si sviluppa se un corpo resta per molto tempo in terreni umidi con scarsa ventilazione. I batteri che producono l’enzima lecitinasi scindono i grassi del cadavere trasformandoli in adipocera (o sapone calcico). Si forma così una sorta di involucro viscido che mantiene l’aspetto esterno del cadavere e permette una discreta conservazione degli organi interni. >> Regeni, Noury (Amnesty): “Fingere non sia accaduto nulla epitaffio su tomba diritti civili”