Il Decreto Sostegno 2021 prevede, tra i provvedimenti da 32 miliardi di euro, lo stralcio delle cartelle fino a 5000 euro.Contrario Maurizio Landini, segretario della Cgil, che oltre al condono critica l’abbassamento delle indennità da 1000 a 800 euro e lo sblocco dei licenziamenti nelle industrie, previsto a luglio.
Decreto Sostegno 2021: condono fiscale
Il nodo cartelle è stato tra i temi più dibattuti in Consiglio dei ministri. “È chiaro – ha precisato Draghi nel discorso sullo stralcio delle cartelle fino a 5000 euro – che in questo caso qualcosa non funziona se uno Stato permette l’accumulo di milioni di cartelle che non si riescono ad esigere”. Non approva Maurizio Landini che, intervistato da La Repubblica, indica come scelta politica sbagliata quella di un nuovo condono fiscale. Un nuovo condono, dice Landini, “non c’entra nulla con il lavoro, la povertà, l’emergenza. Anzi, è un modo di offendere chi le tasse le paga sempre. Pessima scelta. Qui ci vedo una netta contraddizione con le affermazioni contenute nel discorso programmatico del presidente Draghi. Dove era forte il richiamo alla dimensione europea e alla volontà di una riforma complessiva del sistema fiscale”.
Lavoro precario e indennità
Un altro punto su cui il segretario Cgil è in disaccordo: i sostegni destinati ai lavoratori precari. “E’ vero che si è allargata positivamente la platea a figure finora escluse – osserva Landini-, ma a fronte di questo è stato ridotto l’ammontare dell’indennità: da mille euro al mese a 800 euro. Questo in un momento in cui nel nostro Paese sta crescendo la povertà anche tra coloro che hanno una qualche forma di occupazione”.
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Licenziamenti
Molto critico Landini anche sulla questione licenziamenti. “Questa dovrebbe essere una fase di coesione sociale, di unità del Paese. Invece aver stabilito che da luglio, in teoria, le imprese industriali potranno ricorrere ai licenziamenti collettivi mentre per gli altri settori di attività continuerà il blocco fino ad ottobre dividerà il Paese. Una decisione incoerente rispetto all’impegno del governo di arrivare in autunno ad una riforma condivisa degli ammortizzatori sociali. Non vorrei che ci possano essere aziende che licenziano a luglio per poi chiedere soldi in autunno. Sarebbe molto grave. Continuo ad avere aspettative da questo governo e non ho alcun pregiudizio”. >> Tutte le news di UrbanPost