Media sondaggi oggi, secondo Termometro Politico la Lega risale al 22,9%, mentre il PD arretra. La media della settimana dal 12 al 18 aprile 2021 mette a confronto le rilevazioni di 6 istituti: SWG, Termometro Politico, Tecnè, Noto, Emg, Piepoli. (continua a leggere dopo la foto)
Media sondaggi oggi: le intenzioni di voto per i partiti, 21 aprile 2021
Secondo la media elaborata da Termometro Politico negli ultimi sette giorni c’è uno stop al declino che era parso continuo nelle ultima settimane, della Lega. Il partito guidato da Matteo Salvini risale di qualche decimale tornando al 22,9%, comunque uno dei livello più bassi toccati negli ultimi tre anni. C’è da considerare, però, che la media di Termometro Politico non prende in considerazione l’ultimo sondaggio Swg dello scorso 19 aprile, che registrava un netto arretramento dei consensi per la Lega.
In compenso si registra un deciso calo, di mezzo punto, di Forza Italia, che scende al 7,1%, mentre l’altro alleato di centrodestra Fratelli d’Italia è piuttosto stabile, al 17,7%. Nel centrosinistra è ancora a livelli deludenti il Pd, che passa dal 19,4% al 19%, mentre rimane fermo, con un incremento solo di un decimale, il Movimento 5 Stelle, al 16,7%. Bene Italia Viva, che progredisce andando dal 2,4% al 2,7%, ma Azione rimane davanti, al 3,2%. Appare invece in crisi Liberi e Uguali, o meglio la somma di Sinistra Italia e Articolo 1, che dopo avere toccato e superato il 4%, ora è scesa al 2,9%.
Lo scenario politico attuale
Da tutte le ultime rilevazioni emerge chiaramente come lo scenario politico italiano sia in forte movimento. E se per il momento è più appariscente ciò che accade a sinistra dello schieramento, è ormai certo che prima delle amministrative anche a destra accadrà presto qualcosa d’importante. Il calo della Lega e la costante crescita di Fratelli d’Italia sono un dato di fatto ormai consolidato da settimane. La formula del centrodestra attuale è logora e i malumori si sentono sia sul versante di centro, leggi Forza Italia, sia all’estrema, con Fdi che scalpita per un ruolo più importante, nonostante sia divisa degli alleati storici nel sostegno al governo Draghi.
A sinistra la transizione del Pd sembra avviata verso un percorso definito. Letta vuole anestetizzare le correnti interne ai Dem che da anni lacerano e indeboliscono il partito. Ma se il ritorno al “centralismo democratico” sembra più un’utopia che altro, la possibilità di un dialogo interno e non solo sulle alleanze nel campo del centrosinistra, appare decisamente più concreto. Poi c’è la nuova “rivoluzione” 5 Stelle, con il duo Conte-Grillo pronto a sacrificare il nome (e forse anche buona parte dell’anima” del Movimento) per lanciare “Italia più 2050”, la creatura futuristica che ha più l’aspetto di un contenitore che quello di un partito. E che rispolvera il termine “compagni”: un avviso a Letta, concorriamo sullo stesso terreno.