«Vittorio Feltri smaschera Travaglio: “La cazz*** che ha scritto su me e Sallusti”, la figura di palta di mister ‘Fatto’». Si intitola così l’ultimo editoriale di Feltri su “Libero” dedicato a Travaglio. Seguirà una contro-risposta del direttore de «Il Fatto Quotidiano»? Nel suo pezzo di domenica, Travaglio aveva scritto di Alessandro Sallusti, che aveva preso le difese del leader di Iv Matteo Renzi nella sua disputa in tv con lo stesso giornalista. “Repetita iuvant, e io ripeto: Marco Travaglio non è affatto uno sprovveduto, anzi è un ottimo giornalista, la sua prosa è brillante, ma anche lui come tutti, qualche volta scrive ca**ate, delle quali io mi intendo abbastanza”, l’esordio di Feltri.
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Feltri attacca Travaglio: «Ha scritto fandonie su me e Sallusti»
“Ieri per esempio nel suo fondo giornaliero ha accusato Alessandro Sallusti di essere stato l’artefice della patacca su Dino Boffo, veicolata dal Giornale quando in realtà il direttore responsabile ero io. Tanto è vero che l’Ordine dei giornalisti sospese me e non lui per tre mesi come se avessi stuprato una bambina. Sallusti che era mio condirettore al massimo può essere considerato mio corresponsabile, ma sarebbe una forzatura”, prosegue Vittorio Feltri nel suo lungo articolo. “In effetti il documento che accusava il direttore dell’Avvenire non era autentico, si trattava di una fotocopia. Tuttavia il contenuto raccontava un episodio vero. Tanto che Boffo si dimise dal vertice del quotidiano cattolico, e la chiesa si guardò bene dal trattenerlo. Qualche tempo dopo a Dino il Vaticano affidò la conduzione della propria televisione, dove egli non resistette a lungo: venne sollevato dall’incarico e sparì dalla circolazione, mentre io, che sarei stato il suo persecutore, sono ancora qui a rompere le balle”, ha aggiunto col suo solito stile Feltri.
«I duelli tra colleghi sono leciti e in certi casi anche divertenti, però a una condizione: che rispecchino la realtà»
“Marco scrive che Sallusti poi venne condannato agli arresti domiciliari per varie diffamazioni e graziato da Napolitano. Intanto le diffamazioni non erano varie ma una sola, causata da un articolo morbido vergato da Renato Farina. Poiché anche Travaglio è stato processato (ingiustamente) per lo stesso reato, dovrebbe sapere che la Corte costituzionale si è espressa contro il carcere per i giornalisti, quindi l’intervento dell’allora capo dello Stato più che una grazia fu un dovere, perché la libertà di stampa non è una barzelletta con cui i tribunali possono giocare a loro piacimento”, ha asserito il bergamasco. Il perché di tutto questo? Per arrivare ad una conclusione: “Voglio dire che per attaccare me e Sallusti non c’è bisogno di inventare fandonie, sia io che lui siamo pieni di difetti e abbiamo commesso tanti errori, non quanti ne hai commessi tu, ma quasi”, ha chiarito Feltri. “Un’ultima considerazione. I duelli tra colleghi sono leciti e in certi casi anche divertenti, però a una condizione: che rispecchino la realtà. Cosa di cui talvolta Travaglio si scorda”, la chiosa finale. Leggi anche l’articolo —> “Otto e mezzo”, scontro durissimo tra Renzi e Travaglio. Lucarelli: «È da miserabili»