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Friuli Venezia Giulia, zona gialla sempre più vicina: chiesto incontro urgente con il governo

19/11/2021 16:02

Sembra proprio che l’Italia possa presto tornare al sistema dei colori. Una Regione su tutte sarebbe in procinto di passare in zona gialla per l’aumento di contagi da Covid-19. Un incubo che si ripete: purtroppo nel nostro Paese si registrano oltre 10mila positivi al giorno. Un dato senza dubbio allarmante, che costringe l’esecutivo a correre ai ripari. Tante le ipotesi in ballo, tra cui la possibilità di ragionare su due binari: un lockdown non generalizzato, ma solo per i non vaccinati.

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Friuli Venezia Giulia zona gialla

Friuli Venezia Giulia, zona gialla sempre più vicina: chiesto incontro urgente con il governo

Desta preoccupazione la situazione in Italia. C’è una regione che a partire dal 29 novembre 2021 potrebbe tornare in zona gialla.  È il caso del Friuli Venezia Giulia, che potrebbe godere dell’ultima settimana in bianco. «Sì, ma insomma quella dopo sarebbe in zona gialla a meno di un drastico calo delle ospedalizzazioni», ha detto a Rai Radio1, ospite di «Un Giorno da Pecora», il presidente del FVG e presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga. «Abbiamo chiesto incontro urgentissimo al governo, ci incontreremo lunedì o al massimo martedì», ha detto il governatore al programma condotto da Geppi Cucciari e Giorgio Lauro. Non ha risparmiato qualche critica Fedriga: «Piuttosto che mandare in televisione attori o personaggi famosi che dicono di essersi vaccinati meglio uno spot che spieghi come funziona e quanto è sicuro il vaccino». 

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Cosa dicono i dati della Fondazione Gimbe

Per l’analisi della Fondazione Gimbe, l’incidenza sale a 638 casi ogni centomila abitanti a Trieste e a 369 a Gorizia. Quest’ultima è al terzo posto tra le zone con la più alta incidenza, alle spalle di Bolzano (402). Per la Fondazione Gimbe, Friuli Venezia Giulia e Bolzano «sono molto vicini alla zona gialla». Difatti, oltre all’incidenza settimanale ampiamente sopra 50 casi per 100.000 abitanti, «presentano entrambi i tassi di occupazione ospedaliera superiori o prossimi alle soglie del 15% in area medica e del 10% in terapia intensiva». Il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta ha sottolineato: «Bisogna tenere conto che l’attuale sistema per l’assegnazione dei colori alle Regioni è stato elaborato quando non esistevano dati sul declino della copertura vaccinale, né sulla necessità della terza dose. Con queste regole, durante i mesi invernali di aumentata circolazione virale, nelle Regioni con coperture vaccinali più basse e/o in ritardo sulla somministrazione della terza dose c’è il rischio di sovraccaricare gli ospedali senza cambiare colore». Leggi anche l’articolo —> Ultimo monitoraggio Iss: crescono incidenza e ospedalizzazioni, stabile l’indice Rt

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