Lo strappo è netto, la maggioranza si è spaccata. Niente accordo tra i partiti sul taglio delle tasse, il consiglio dei ministri è stato sospeso. È saltata l’ipotesi di imporre un contributo di solidarietà per i redditi superiori ai 75mila euro, i cui proventi sarebbero stati destinati al contenimento del caro bollette. La misura, proposta dai sindacati e portata avanti dal presidente del consiglio Mario Draghi, ha visto la contrarietà di Lega, Fi e Iv. Fonti di governo riferiscono però che il premier avrebbe già trovato una altra soluzione.
leggi anche l’articolo —> “A Draghi hanno promesso il Quirinale, ho delle fonti interne”, Di Battista sgancia retroscena “bomba”
Caro bollette non c’è accordo, sospeso Cdm: salta contributo di solidarietà
A dividere il governo, durante il consiglio dei ministri di oggi pomeriggio, è stato il contributo di solidarietà per il 2022 per i redditi Irpef sopra i 75mila euro, di cui si era parlato poche ore prima durante la cabina di regia tenuta con i capidelegazione. La proposta di escludere le fasce di reddito più alto dal taglio in fase di studio così da poter utilizzare i 248 milioni di euro contro il rincaro delle bollette, ha trovato il muro di Forza Italia, Lega e Italia Viva. A supportare il premier invece Pd, Cinque Stelle e LeU, che si erano detti favorevoli. Alcuni partiti, come riferisce “Il Giornale”, si erano subito opposti con fermezza parlando di nuova patrimoniale. Antonio Tajani, vicepresidente e coordinatore nazionale di Forza Italia aveva annunciato alle agenzie al termine della riunione dell’Udc a Roma: “Il governo studia un contributo di solidarietà per il taglio delle bollette? Se deve essere una patrimoniale ci piace poco, non siamo affatto d’accordo”.
Non è andato tutto male
L’iniziativa di Draghi non ha avuto il via libera in Cdm, che è stato così sospeso per una mezz’ora. A rivelare l’indiscrezione l’Adnkronos: “Il contributo è stato al centro di un braccio di ferro in Cdm, contrari Italia viva e centrodestra. Alla fine sarebbe stato lo stesso premier a decidere per un cambio di rotta ed evitare nuove frizioni”. Subito dopo la cabina di regia, come riferisce “Il Sole 24 Ore”, Draghi aveva sentito telefonicamente i sindacati. Dopo l’incontro di giovedì a Palazzo Chigi, Cgil Cisl e Uil erano in attesa di una nuova interlocuzione con il governo. Non si può dire che tutto sia andato male: la Lega ha espresso “soddisfazione per altri 300 milioni che il governo ha deciso di recuperare da risparmi di spesa“. Si tratta di soldi “che serviranno a calmierare gli aumenti delle bollette di luce e gas. In parlamento la Lega chiederà di fare ancora di più, recuperando risorse dagli sprechi del Reddito di Cittadinanza“, come hanno riferito fonti del Carroccio a “Il Giornale”. Leggi anche l’articolo —> Ipotesi obbligo vaccinale per tutti i lavoratori, non è più un tabù: il governo Draghi ci pensa