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Spesa e aumento dei prezzi, come la guerra sta influenzando l’economia italiana

11/05/2022 11:57

A causa dell’aumento dei prezzi è scoppiata la mania del “compro ora e pago dopo”: sono infatti sempre di più i servizi che permettono di rateizzare i pagamenti, senza l’aggiunta di interessi, e consentendo spese più ridotte e dilazionate nel tempo. D’altronde, con le rate del mutuo sempre più pesanti, il rincaro delle materie prime e la minaccia dell’inflazione che rischia di sovrastare l’Italia, è normale che le persone cerchino una sorta di stratagemma per poter sopravvivere economicamente e continuare a potersi permettere di andare a fare la spesa.

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Spesa e aumento dei prezzi, come la guerra sta influenzando l’economia italiana

A subire in particolar modo le coseguenze della guerra sull’economia italiana sono gli under35. Coloro che movimentano il mercato dei mutui con oltre un terzo delle richieste e che, allo stesso tempo, hanno i contratti più precari e i salari più bassi. Di fatto loro saranno i primi a dover alzare le mani di fronte alla ripresa dei tassi di interesse che a marzo sono saliti fino al 2,01%, toccando i massimi degli ultimi tre anni. “Se il costo del denaro continua a salire i contraccolpi saranno più forti soprattutto per chi ha beneficiato delle agevolazioni garantite dal governo”, ha spiegato Simone Capecchi, Executive Director di Crif a La Stampa. “In una fase d’incertezza come quella che stiamo attraversando è difficile immaginare cosa possa accadere. Ma è evidente che usciamo da un combinato disposto difficilmente ripetibile segnati da prezzi delle case in calo e tassi negativi”, ha aggiunto poi.

La fatica delle famiglie la vediamo quotidianamente e i consumi alimentari pagano uno scotto pesante. Anche perché le tensioni sui costi solo in parte si scaricano sui prezzi. Siamo alla continua ricerca di un equilibrio tra domanda e offerta”, ha sottolineato poi allo stesso quotidiano Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati, la rete dei mercati l’ingrosso italiana.

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Lo spettro dell’inflazione

Secondo i dati dell’osservatorio Crif di aprile, si evidenzia una costante contrazione delle richieste dei mutui da parte delle famiglie italiane. Si segnala, infatti, un calo del 24,3% rispetto ad aprile 2021. E questo a causa, soprattutto, delle surroghe. “Il mese scorso le surroghe dei mutui sono state il 14% dei contratti, quando negli ultimi mesi erano arrivate fino al 40%. Non sia esclude, però, che nei prossimi mesi il trend riparta”, ha spiegato Capecchi. Nonostante questo, comunque, i prestiti degli acquisti sembrano rimanere invariati. E la ragione risiede nel fatto che, secondo quanto riportato dal Crif, quasi la metà delle compravendite in Italia è finalizzata con risparmi propri.

“I bassi rendimenti dei titoli di Stato e i tassi negativi hanno convinto le famiglie a utilizzare la liquidità per investire nel mattone”, ha sottolineato il manager. Nel mese di aprile, però, si è registrato anche un aumento dell’importo medio richiesto pari al +5,8% (146.467 euro) dovuto ai bassi tassi di interesse e al progressivo allungamento delle scadenze.

In questo scenario si stanno conquistando sempre più spazio i metodi di pagamento rateizzati. “Il fenomeno del Buy not, Pay later sta influenzando la modalità di acquisto e la richiesta di finanziamento da parte del consumatore. Perché permette di dilazionare il pagamento in piccole rate”, ha spiegato ancora il Crif. Sostanzialmente, quindi, non viene percepito come uno strumento di credito, ma come la possibilità di comprare qualcosa senza avere il budget necessario in quel momento. Soprattutto perché non prevede interessi o commissioni di alcun tipo.

Infine c’è l’aumento dei prezzi degli alimenti. Secondo gli studi l’inflazione attesa in questo settore per i prodotti comprati dalle Centrali di Acquisto della Gdo si proietta verso il +12,7% nel bimestre aprile-maggio. In particolare, dovrebbe toccare soprattutto la carne di pollo, l’olio di semi vari e la pasta di semola. >> Tutte le notizie di UrbanPost

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