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Omicidio Carol Maltesi, svelato il movente: “Uccisa perché voleva trasferirsi”

01/04/2022 10:06 - Aggiornamento 01/04/2022 10:09

Carol Maltesi omicidio movente qual è, ultime notizie sul caso – Venerdì 1 aprile 2022. Davide Fontana ha ucciso Carol Maltesi perché “non poteva accettare di vivere senza la ragazza, che tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 gli aveva comunicato di voler lasciare Rescaldina e trasferirsi fra il Veronese, dove risiedeva il figlioletto, e Praga”. Lo scrive il gip di Brescia, Angela Corvi, nell’ordinanza di convalida del fermo del bancario reo confesso dell’omicidio della 26enne.

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Carol Maltesi

Omicidio Carol Maltesi, svelato il movente: “Uccisa perché voleva trasferirsi”

Secondo quindi quanto ricostruito dalle forze dell’ordine Carol Maltesi non sarebbe stata uccisa per un gioco erotico finito male, come aveva dichiarato Davide Fontana nella sua prima confessione fiume. “Pure acconsentendo a che la Maltesi, di cui si è rappresentato follemente innamorato, intrattenesse relazioni anche con uomini diversi, non poteva assolutamente accettare che se ne andasse lontano, abbandonandolo; e così, le toglieva barbaramente la vita, durante un gioco erotico che avevano concordato, approfittando della evidentemente incondizionata fiducia che la giovane riponeva in lui, tanto da farsi legare, imbavagliare ed incappucciare, rendendosi inerme nelle sue mani”, si legge sempre nel documento del Gip, riportato stamani da «TgCom24». Il movente è di natura passionale: Davide Fontana ha ucciso “una giovanissima donna, madre di un bimbo ancora in tenera età, ‘colpevole’ soltanto di volere seguire i propri progetti e aspirazioni lontano dall’indagato”, le parole del giudice.

Carol Maltesi

Le testimonianze di vicini di casa, conoscenti e amiche

Intanto si moltiplicando le testimonianze di vicini di casa, conoscenti e amiche della vittima. Secondo quanto riferito dai più, Carol Maltesi adorava il figlio, che vedeva ogni due settimane. “I rapporti con il papà del bimbo erano distesi e anche il piccolo sembrava sereno”, ha detto una vicina. “Viveva per quel bambino, le scelte fatte negli ultimi tempi erano per essere economicamente autonoma. Aveva iniziato a lavorare per questa catena dopo che si era trasferita dal Veneto ed era tornata da sua mamma, a Sesto Calende”, ha dichiarato invece Emanuela, ex collega di Carol in un negozio di accessori all’interno del centro commerciale di Rescaldina.

E ancora: “Si occupava spesso di lei perché aveva problemi di salute. Capitava che chiedesse permessi dal lavoro per accompagnarla alle visite. Poi aveva comunque deciso di prendere un appartamento in affitto a Rescaldina, per avere la sua autonomia”. Una vicina dice qualcosa anche su Davide Fontana: “All’inizio non avevo capito che stessero insieme, lei me l’aveva presentato come un amico. Ho intuito quando li ho visti uscire in intimo l’uno dall’appartamento dell’altra”. Ma nulla faceva presagire un delitto: “Non li ho mai sentiti litigare, mi sembravano tranquilli”.  Leggi anche l’articolo —> Davide Fontana confessa l’omicidio di Carol Maltesi: «Il freezer per i resti comprato su Amazon»

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