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Firenze, trovata una terza valigia con resti umani: si tratterebbe di un’altra persona

15/12/2020 15:52 - Aggiornamento 15/12/2020 16:27

Firenze, nuova valigia con resti umani è stata ritrovata vicino al carcere di Sollicciano. Tra l’erbacce di un terreno a ridosso del penitenziario. Ed è la terza rinvenuta nella stessa zona: la prima è stata notata casualmente da un pensionato il 10 dicembre scorso; la seconda il giorno successivo, 11 dicembre, durante un controllo dei Carabinieri. Le due valigie contenevano il corpo fatto a pezzi di un uomo. Un individuo non ancora identificato.

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Firenze, trovata una terza valigia con resti umani: si tratterebbe di un’altra persona

Dalla prima ispezione effettuata dal medico legale ieri sera sono emersi particolari importanti. La terza valigia conterebbe i resti umani di una donna. Dunque sarebbero due i cadaveri fatti a pezzi in tre trolley. Quello femminile sarà sottoposto nelle prossime ore all’autopsia. Anche in questo caso, come nei due precedenti, è stato trovato solamente un busto saponificato. Sul macabro caso indaga già per omicidio la Procura diretta dal procuratore capo Giuseppe Creazzo. Previsto in settimana un nuovo sopralluogo dei Carabinieri che avrà l’ausilio di un’unità cinofila specializzata nella ricerca dei cadaveri del nucleo cinofili dell’Arma di Bologna.

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Le ipotesi al vaglio degli inquirenti

Intanto si cerca di dare un nome al cadavere fatto a pezzi rinvenuto la scorsa settimana. Si tratterebbe di un uomo di pelle chiara con un tatuaggio su un avambraccio. La vittima è stata uccisa con una coltellata alla gola. Questo almeno è quanto emerso dall’autopsia, eseguita sabato, all’Istituto di medicina legale di Firenze da Stefano Pierotti con il maggiore dei carabinieri Alessandro Coli, esperto del Ris. Nelle prossime settimane si conoscerà il risultato del test del Dna. Le indagini sono condotte dagli investigatori del nucleo investigativo dell’Arma fiorentina, coordinati dal pubblico ministero Ornella Galeotti. Intanto prende sempre più piede l’ipotesi che le valigie siano state gettate dalla superstrada (Fi-Pi-Li) al di là delle barriere alte circa un metro e mezzo. Le valigie non sono nuove: anzi gli inquirenti le hanno definite usurate e infangate. Sarebbero state nel campo da almeno un anno. Il pensionato che ha rinvenuto la prima valigia ha spiegato che coltivava l’orto sociale, ma da un paio di anni non aveva tagliato le erbacce, dove poi ha fatto la tremenda scoperta. Leggi anche l’articolo —> Andrea Vianello malattia: «Non sapevo neppure più dire il nome dei miei figli»