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Partita del Quirinale, Letta non esclude crisi di governo: “Così si farebbe cadere Draghi”

30/12/2021 12:46 - Aggiornamento 30/12/2021 12:51

“Il capo dello Stato va eletto a larghissima maggioranza, una forzatura da una parte o dall’altra farebbe cadere il governo”. Così il leader dei Dem Enrico Letta, in un’intervista concessa a «La Repubblica». Una chiacchierata che secondo «Libero Quotidiano» “apre ufficialmente il capitolo ‘crisi di governo'”. Effettivamente, al momento non si profila all’orizzonte un nome bipartisan. «Dagospia» ha parlato nelle scorse ore di Giuliano Amato, vecchia conoscenza della classe dirigente italiana. Ma si tratta di un candidato apprezzato da quasi tutti. E in quel “quasi” può succedere l’impensabile; in politica “quasi” significa tante cose. Senza contare che l’alleanza Pd-M5s ha cominciato a scricchiolare: i Dem appaiono sempre più lontani da Giuseppe Conte, che con l’ultima uscita sul capo di Stato donna non avrebbe fatto altro che accattivarsi ulteriori antipatie ed esacerbare gli animi di chi lo ritiene un egocentrico. Non nuota in acque migliori il centrodestra con Silvio Berlusconi che spera davvero di spuntarla. Insomma è uno “scenario di veti incrociati che sembra, al momento, ostacolare qualsiasi dialogo”, osserva «Libero». 

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Partita del Quirinale 2022, Letta non esclude crisi di governo: “Così si farebbe cadere Draghi”

Su Mario Draghi «decideremo insieme, nel Partito Democratico e con le altre forze di governo. Quirinale o no, il premier va comunque tutelato», ha detto il segretario nazionale del Pd, Enrico Letta. Come se si stesse parlando di una specie protetta, in via d’estinzione. Nelle parole del premier, pronunciate nella conferenza di fine anno, Letta non ha intravisto «una auto-candidatura. Su un’eventuale ipotesi Draghi al Colle, come sugli altri nomi che garantiscono ampio consenso, decideremo tutti insieme e al momento debito. Quel che so per certo è che Draghi va comunque protetto e tutelato per il bene del Paese. Chi ha detto di non volere Draghi al Quirinale ha aggiunto di volerlo ancora a Palazzo Chigi. Ritengo, per essere chiari, che noi dobbiamo tenercelo stretto, in un modo o nell’altro. Quello che Draghista portando all’Italia è enorme. Draghi è un’assicurazione sulla vita», ha dichiarato serio il segretario dei Dem.

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«La via maestra è la continuità di governo e la stabilità»

«Il 13 gennaio dirò alla direzione del Pd e ai gruppi parlamentari che la via maestra è la continuità di governo e la stabilità. Il 2022 non può essere un anno elettorale, non possiamo permetterci almeno cinque mesi di interruzione dell’attività di governo. Quindi c’è bisogno di una larghissima maggioranza, un capo dello Stato non divisivo e non eletto sul filo dei voti», ha detto sempre a «La Repubblica» Letta. Nessun accenno esplicito nell’intervista a Giuseppe Conte, le cui iniziative in solitaria non sono piaciute a molti dem. Un parlamentare del Pd ha liquidato le mosse dell’ex premier alla stregua di «Casalinate per stare sui giornali». “La sensazione, tra i dem, è che Conte abbia voluto rompere il patto a tre siglato prima di Natale con Roberto Speranza ed Enrico Letta”, sentenzia Domenico Di Sanzio su «Il Giornale», che ha raccolto le frecciatine degli esponenti del Pd, ma anche dei grillini. «Conte così sta solo irritando il Pd e per stoppare Berlusconi finirà per sponsorizzare la Moratti o la Casellati», ha detto una fonte parlamentare pentastellata. Il rischio serio in cui potrebbe incappare ciascun partito è di nutrisi della stessa carne che si dileggia. Un avvertimento che arriva niente poco di meno che dal buon Shakespeare, che così si esprimeva parlando della gelosia nell’«Otello». Leggi anche l’articolo —> Super Green Pass, guerra al Cdm: M5s e Lega si oppongono a Draghi (prove per il Quirinale?)

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