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Se l’Italia rischia la recessione è (anche) per colpa dell’Unione europea: lo studio

18/05/2022 12:15

C’è chi, come il Premier Draghi, sostiene che la crescita economica del 2021 sarà in grado di trascinare anche quella del 2022 e chi, al contrario, pensa che questa ipotesi sia molto distante dalla realtà. Anzi, che sottolinea la seria possibilità di una recessione. Si tratta di Fabio Balboni, economista dell’importante banca internazionale Hbsc, che ha condotto uno specifico studio a riguardo.

Recessione economica in Italia, lo studio

Solamente alcuni giorni fa il presidente del Consiglio Mario Draghi ha dichiarato: “A oggi non vedo una recessione quest’anno e il motivo è che abbiamo chiuso l’anno scorso molto, molto bene. Quindi ci portiamo dietro una crescita acquisita. Mi pare molto difficile che quest’anno ci possa essere una recessione…”. Dal canto suo, però, Balboni non si trova d’accordo. Dopo che la Commissione europea ha tagliato le stime della crescita dell’Italia per il 2022 al 2,4% dal precedente 4,1%, ha infatti affermato che “le prospettive dell’economia italiana rimangono soggette a forti rischi di ribasso. Considerato soprattutto che l’Italia è tra i maggiori importatori di gas naturale russo. E quindi potrebbe essere gravemente colpita da eventuali e improvvise interruzioni delle forniture”.

D’altronde è chiaro agli occhi di tutti che il caro bollette stia già notevolmente pesando sia sui cittadini, che sulle imprese che consumano molta energia. Quella che però si cercava di nascondere era la possibilità che tutto questo si potesse tradurre in una recessione. Esattamente come sostenuto da Balboni, il quale ritiene che i rischi al ribasso del Pil sono aumentati in modo significativo e, anche se il settore dei servizi dovrebbe rimanere ben sostenuto grazie all’effetto delle riaperture, non si può escludere una recessione. E proprio per questo le perplessità rispetto a una ripresa nel 2022 trascinata da quella del 2021 non sono da ignorare.

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decreto energia

Le colpe dell’Europa

Tra l’altro, in passato anche lo stesso Mario Draghi aveva già sottolineato in più occasioni che la ripresa del 2021 era anche dovuta al fatto che quanto più si cade in basso, tanto più in alto è il rimbalzo. Ma se si volesse trovare un colpevole, verso chi bisognerebbe puntare il dito? Secondo Balboni, probabilmente contro l’Europa, più che contro Draghi. L’Unione, infatti, forse, di fronte a una crisi di questa portata avrebbe potuto valutare l’ipotesi di sospendere i vincoli del deficit e del debito. Assumendone la garanzia. O sarebbe potuta intervenire con un Energy fund, così da sostenere le economi dei Paesi, ed escludendo l’idea che la crisi si potesse risolvere tramite le sanzioni presentate alla Russia.

Anche perché la crisi non ha travolto un solo Paese a causa delle sue scelte, bensì un interno continente. Per questo non si può pretendere che gli Stati membri risolvano, singolarmente, problemi così grandi. Al contrario, dovrebbe essere l’Europa a prendersi la responsabilità, centrando la qualità degli interventi e fornendo le risorse necessarie per evitare la recessione. >> Tutte le notizie di UrbanPost