Vai al contenuto

Zangrillo: «È vero, variante Delta molto contagiosa», poi la “lezioncina” a Speranza

31/07/2021 12:20 - Aggiornamento 31/07/2021 12:24

Zangrillo su variante Delta. Il primario di Terapia intensiva generale e cardiovascolare del San Raffaele di Milano, ha rilasciato un’intervista a “Libero Quotidiano”, in cui ha commentato le parole dell’immunologo Anthony Fauci. Il consulente del presidente statunitense Joe Biden, parlando della variante Delta, ha detto che «il livello di virus nei vaccinati che si infettano è esattamente lo stesso rispetto al livello di virus nelle persone non vaccinate». Una dichiarazione inesatta per il medico di fiducia di Berlusconi: «È una cosa vera solo all’inizio del contagio, ma ciò che conta è quanto accade dopo».

leggi anche l’articolo —> Come sarà il ritorno a scuola da settembre: le indicazioni del Governo

Alberto zangrillo

Zangrillo sulla Variante Delta : «È vero, è molto contagiosa», poi la “lezioncina” a Speranza

«Un conto è avere il virus con variante Delta nelle mucose delle prime vie aeree, altro è contrarre la malattia. Se sono vaccinato, può anche darsi che in una prima fase il virus possa replicarsi e darmi una sintomatologia in forma lieve. Ma sicuramente, grazie al vaccino, avrò intanto prodotto le cosiddette immunoglobuline sistemiche G ed M che impediranno al virus di replicarsi ancora. E quindi il virus molto presto scomparirà in me che sono vaccinato. A differenza di quanto accadrà in un non vaccinato, nel quale il virus potrà spostarsi dalle prime vie aeree ai polmoni e dare origine alla forma grave. Tutto ciò è confermato a livello clinico: ad oggi in tutti gli ospedali italiani i vaccinati non vengono ricoverati e tanto meno finiscono in terapia intensiva», ha spiegato Zangrillo.

Alla domanda “La variante Delta deve far paura?”, il primario di terapia intensiva e cardiovascolare del San Raffaella di Milano ha replicato: «È sicuramente molto contagiosa, come conferma l’aumento delle persone infettate. Ma la situazione in reparti ordinari e terapie intensive è del tutto rassicurante, perché con i vaccini abbiamo reso questa variante inoffensiva. Perciò continuare a fare allarmismo sui numeri dei contagiati è sbagliato». Per Zangrillo «significa solo spaventare le persone». Sulla possibilità di una nuova variante l’esperto ha detto: «Questo appartiene alla sfera del plausibile ma imponderabile. È già successo, ma non è detto che debba succedere ancora. Lo stesso vale per l’ipotesi di una terza ondata in autunno: stiamo tutti lavorando responsabilmente perché ciò non accada. La riapertura delle scuole e la ripresa dell’attività lavorativa potrebbero certamente portare a un aumento dei contagi, ma la cosa fondamentale sarà mitigare le conseguenze del contagio grazie ai vaccini».

zangrillo variante delta

L’opinione del professore su terapie precoci e assistenza domiciliare

Zangrillo si è detto favorevole al Green Pass, anche se da medico preferisce definire la vaccinazione fortemente raccomandabile. Infine una “lezioncina” al ministro della Salute Roberto Speranza, che appare ancora scettico su terapie precoci e all’assistenza domiciliare: «Io sono stato il primo a dire che deve esistere un approccio immediato al paziente. Ma le cure tempestive non sono un’alternativa ai vaccini: esse sono complementari e devono coesistere con quelli. Né le cure domiciliari devono diventare la bandiera di sparuti gruppi di medici-eroi. Questo approccio terapeutico deve essere invece il metodo di qualsiasi medico. Non significa altro che saper consigliare il paziente, assisterlo, capire quando egli sta male o è solo spaventato». Leggi anche l’articolo —> Covid oggi 6.119 nuovi casi, record di positivi in Veneto ma in larga parte asintomatici

zangrillo

Continua a leggere su UrbanPost