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Green Pass e controllo documenti: cosa cambia dopo l’intervento della Lamorgese

10/08/2021 10:46 - Aggiornamento 10/08/2021 10:48

Green Pass e controllo documenti di identità, ultime novità. La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese è intervenuta sulla spinosa applicazione del certificato verde, facendo alcuni chiarimenti. Dopo le proteste dei ristoratori, dei baristi e di tutti gli esercenti che hanno lamentato l’impossibilità di controllare il documento di identità dei propri clienti, è arrivata una nota dal governo Draghi in cui si illustrano le modalità con le quali dovranno essere effettuate le verifiche.

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Green Pass e controllo documenti: cosa cambia dopo l’intervento della Lamorgese

“I titolari o i gestori dei servizi e delle attività autorizzati previa esibizione del Green Pass sono tenuti a verificare che l’accesso a questi servizi e attività avvenga nel rispetto delle prescrizioni. In caso di violazione può essere elevata una sanzione pecuniaria da 400 a 1000 euro sia a carico dell’esercente sia dell’utente. Qualora la violazione fosse ripetuta per tre volte in tre giorni diversi, l’esercizio potrebbe essere chiuso da 1 a 10 giorni”, le precisazioni di Palazzo Chigi dopo il varo del decreto Covid. «Il rispetto delle regole è importante», ha esordito la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, a Torino, rispondendo ai giornalisti sulle proteste dei contrari al Green Pass. Non si esclude che ci saranno «controlli a campione nei locali insieme alla polizia amministrativa», ha rimarcato l’ex prefetto, che però ha ribadito che saranno i titolari a dover provvedere, anche se «non potranno chiedere la carta d’identità ai clienti».

E ancora: «Non si può pensare che l’attività di controllo venga svolta dalle forze di polizia. Significherebbe distoglierle dal loro compito prioritario che è garantire la sicurezza. Al riguardo è in via di preparazione una circolare», ha aggiunto la Lamorgese. La verifica dell’identità della persona sarà effettuata dai pubblici ufficiali durante i controlli che verranno effettuati a campione nelle città italiane. Nel caso in cui un soggetto abbia esibito un Green pass non corrispondente all’identità è passibile di denuncia per falso.

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Confesercenti: «Gli imprenditori dei pubblici esercizi non possono, e non devono, chiedere i documenti dei clienti”

“I chiarimenti ufficiali del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese confermano quanto abbiamo sempre sostenuto: gli imprenditori dei pubblici esercizi non possono, e quindi non devono, chiedere i documenti dei clienti. Un sollievo per i gestori, che si erano trovati calati nell’improprio compito di agenti di pubblica sicurezza. Adesso si eliminino anche le sanzioni per le imprese”. Questo il commento di Confesercenti. “L’obbligo di Green Pass rimane una misura restrittiva non indolore per il comparto, visto l’effetto negativo che sta avendo sulle vendite in questi primi giorni, l’aver escluso dalle incombenze delle imprese il controllo dei documenti è senz’altro un passo nella giusta direzione. Bene anche l’aver eliminato l’onere del controllo nelle fiere e sagre che non hanno varchi presidiabili: una previsione che stava mettendo a rischio lo svolgimento stesso degli eventi, con gravi danni per le attività del commercio su aree pubbliche”, si legge in una nota.

E ancora: “L’auspicio è che il governo continui a recepire e risolvere le criticità sull’obbligo di Green Pass che emergono man mano, con il fine ultimo di avere uno strumento efficace ma meno oneroso per le imprese“, conclude Confesercenti.

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Green Pass e documenti di identità, polemiche sui controlli

Ma le puntualizzazioni della ministra dell’Interno sul Green Pass in Italia hanno fatto storcere il naso a qualcuno. “Prima che il Garante della privacy potesse darci una risposta scontata il ministro Lamorgese ammette che i ristoratori e gli esercenti privati non hanno titolo di identificare i clienti esigendo l’esibizione dei documenti di identità perché non sono pubblici ufficiali: avevamo ragione noi”, ha detto l’assessore agli affari legali della Regione Piemonte Maurizio Marrone, che giovedì scorso aveva posto il quesito al Garante della protezione dei dati personali. Leggi anche l’articolo —> Green Pass in Italia, chi è esente: le regole per chi non può vaccinarsi

 

 

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