Dal primo marzo si partirà con la quarta dose per i più fragili. Nel corso dell’ultima puntata de «L’Aria che tira» in onda il 22 febbraio 2022, se ne è parlato molto. Myrta Merlino teme che si possa ripetere quanto visto in passato, vale a dire che alla fine tutti dovranno fare il secondo booster del vaccino anti-Covid. Ospite in collegamento l’infettivologo Massimo Galli, che ha cercato di far chiarezza sulla questione. L’esperto ha fatto capire di essere contrario al ricorso alla quarta dose e senza troppi fronzoli ha parlato di misura senza senso, finanche inutile.
leggi anche l’articolo —> Quarta dose, c’è il via libera dell’Aifa per gli immunodepressi
Quarta dose per i fragili (poi per tutti?), Galli durissimo: «Inutile, senza senso»
«Me ne diranno di tutti i colori ma sostengo una volta di più che sarebbe opportuno che la quarta dose venisse fatta anche sulla base della valutazione se una risposta immunitaria c’è stata oppure no. Sia prima, che dopo la quarta dose soprattutto. Se i superfragili e gli immunodepressi non rispondono neanche alla quarta dose abbiamo il problema di come andare a riproteggerli. Io ritengo che la quarta dose, con il vaccino che abbiamo, sia da fare soltanto a determinate categorie che necessitano di una particolare protezione e con un intervento più medico rispetto agli interventi di sanità pubblica. Ma una quarta dose generalizzata con questo vaccino, in un Paese che ha avuto milioni di casi di Omicron recenti, che hanno dato una spinta all’immunità, e con tanta gente con tre dosi, non ha senso e non è di reale utilità, hanno fatto marcia indietro anche in Israele». Questa la spiegazione a «L’Aria che tira» del professor Galli.
Meriti e demeriti del vaccino
Le cose potrebbero cambiare con un nuovo vaccino? «Oggettivamente questo vaccino è impostato sul virus che circolava nel febbraio del 2020, lo avrò detto milioni di volte. Da allora molte varianti sono passate sotto i ponti. Questo vaccino è stato eccezionale, nonostante tutto, nell’evitare ai trivaccinati di finire in ospedale, ma non è stato altrettanto efficace nell’evitare ai trivaccinati di beccarsi l’Omicron dopo un’esposizione neanche particolarmente rilevante. Ha grandissimi meriti e ha fatto la sua parte», le parole del professor Galli. «Attualmente un’ulteriore dose booster deve essere considerato nelle persone con condizione cliniche di immunodepressione e immunosenscenza, quindi nei più anziani che potrebbero avere una mancata risposta immunitaria», la precisazione dell’infettivologo. Leggi anche l’articolo —> Galli positivo al Covid: «Perché mi hanno curato con gli anticorpi monoclonali»