UrbanPost -Lavoro in Italia https://urbanpost.it/tag/lavoro-in-italia/ Fri, 01 Mar 2024 17:15:57 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.2 https://media.urbanpost.it/wp-content/uploads/2017/01/cropped-urbanpost_icon-1-32x32.png UrbanPost -Lavoro in Italia https://urbanpost.it/tag/lavoro-in-italia/ 32 32 Sicurezza sul lavoro, ecco da quando sarà obbligatoria la patente a punti per le aziende https://urbanpost.it/patente-a-punti-aziende-cose-come-funziona-sicurezza-sul-lavoro/ Fri, 01 Mar 2024 17:15:55 +0000 https://urbanpost.it/?p=779281 Magari basterebbe osservare le più elementari misure di sicurezza, come anche usare conglomerati edili di maggiore qualità, ma un deterrente alle tragedie sul lavoro, le cosiddette morti bianche, è evidentemente necessario. Dopo il drammatico crollo di Firenze, in cui hanno perso la vita a cinque operai, il governo ha pensato di introdurre la patente a… Leggi tutto »Sicurezza sul lavoro, ecco da quando sarà obbligatoria la patente a punti per le aziende

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Magari basterebbe osservare le più elementari misure di sicurezza, come anche usare conglomerati edili di maggiore qualità, ma un deterrente alle tragedie sul lavoro, le cosiddette morti bianche, è evidentemente necessario. Dopo il drammatico crollo di Firenze, in cui hanno perso la vita a cinque operai, il governo ha pensato di introdurre la patente a punti per le aziende edili, nonché per i lavoratori autonomi. Vediamo da quando entrerà in vigore la controversa riforma (assai controversa, come vedremo) e come funzionerà la “patente” delle aziende. (Continua a leggere dopo la foto)
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Da quando entrerà in vigore la patente per le aziende?

Arriva dal primo ottobre 2024 la “Patente a punti per la sicurezza sul lavoro“, lo prevede la bozza del Decreto Pnrr e lo ha annunciato il ministro del Lavoro, Marina Calderone. Secondo le disposizioni del Decreto, la patente è dotata di un punteggio iniziale di 30 crediti e consente alle imprese e ai lavoratori autonomi di operare nei cantieri temporanei o mobili, purché detengano almeno 15 crediti. La patente sarà obbligatoria per le imprese e i lavoratori autonomi che operano nei cantieri edili temporanei o mobili. Il rilascio sarà effettuato dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro, che nel 2023 ha riscontrato un tasso di irregolarità del 74% negli oltre 100mila cantieri che ha controllato. La perdita totale dei punti comporterebbe conseguenze per l’azienda, inclusa la chiusura immediata del cantiere e l’esclusione da future gare d’appalto o finanziamenti pubblici per 24 mesi. (Continua a leggere dopo la foto)
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I punti della patente e le sanzioni previste

Sicché, se nel cantiere morisse un operaio, e facciamo gli scongiuri, l’impresa si vedrà togliere 20 punti dalla patente che da ottobre dovrà avere per svolgere la sua attività. E poiché di crediti in questa pagella bisogna averne almeno 15, è previsto il blocco di ogni ulteriore attività. Ma la sospensione, fino a un anno, è eventuale e, inoltre, con un corso di formazione sulla sicurezza l’azienda potrà recuperare 5 punti e così riavere i requisiti minimi. Le imprese e i lavoratori autonomi privi di questa patente o con un numero di crediti inferiore a 15 saranno soggetti a sanzioni amministrative significative, che vanno da 6.000 a 12.000 euro. Questo meccanismo ricorda da vicino il sistema della patente a punti per la guida, con la possibilità di perdere crediti in caso di violazioni delle norme sulla sicurezza sul lavoro. (Continua a leggere dopo la foto)
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Sindacati divisi

Si dividono intanto le posizioni dei sindacati dopo l’incontro con il governo, come riporta l’Ansa: “Siamo molto lontani da quello che abbiamo chiesto. Le risposte avute oggi non sono adeguate e abbiamo intenzione di proseguire, sotto tutte le forme possibili, con la mobilitazione”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Secondo il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, dall’incontro sono uscite “Parziali risposte” ed “in un clima che non è quello che ci dovrebbe esserci quando si parla di morti sul lavoro”. “Non ci siamo”. “Troppa timidezza”, e “non c’è una copertura economica chiara”. Invece, secondo il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, si è trattato di “Un incontro positivo e apprezzabile, in cui il governo ha illustrato alcuni elementi che caratterizzeranno il prossimo Decreto Sicurezza aprendo al contributo del sindacato per miglioramenti e integrazioni”.


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Incidente sul lavoro a Venezia, morto giovane operaio al porto: un volo di 3 metri https://urbanpost.it/venezia-incidente-sul-lavoro-morto-operaio/ Tue, 24 May 2022 06:38:42 +0000 https://urbanpost.it/?p=770134 Venezia incidente sul lavoro – È morto in serata l’operaio che ieri, lunedì 23 maggio 2022, era caduto all’interno di una nave nel terminal container Vecon.

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Venezia, incidente sul lavoro – È morto in serata l’operaio che ieri, lunedì 23 maggio 2022, era caduto all’interno di una nave nel terminal container Vecon, di Porto Marghera. A riferire il fatto alla stampa i sindacati portuali veneziani. Si chiamava Alessandro Zabeo, aveva 34 anni ed era addetto al rizzaggio dei container. Stando ad una prima ricostruzione l’uomo è caduto da un castelletto di circa tre metri, battendo la testa. A seguire il ricovero in coma all’ospedale All’Angelo di Mestre. Purtroppo per lui però non c’è stato nulla da fare: troppo gravi le lesioni riportate.

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Incidente sul lavoro a Venezia, morto giovane operaio al porto: un volo di 3 metri

Non ce l’ha fatta Alessandro Zabeo, l’operaio 34enne rimasto coinvolto in un incidente sul lavoro a Venezia. Il volo da un’altezza di 3 metri mentre era operativo fra i container al terminal Vecon di Porto Marghera si è rivelato fatale. Secondo quanto riferito dai media locali il giovane stava camminando su una pedana tra i container della nave quando è precipitato e ha sbattuto la testa. Dopo essere stato ricoverato per tutta la giornata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Mestre, Alessandro Zabeo, originario della Riviera del Brenta, in servizio al terminal Vecon per la Nuova Clp, è deceduto. Sulla dinamica di quanto realmente accaduto dovranno far luce le forze dell’ordine. Intanto i sindacati hanno annunciato un presidio alle ore 6 del 24 maggio davanti alla sede della Nuova Compagnia Lavoratori Portuali. Cosa abbia determinato la caduta è oggetto di indagini. Tra le ipotesi quella di un malore o forse il fatto che l’operaio si sia sporto troppo dai percorsi protetti previsti, come scrive «Il Corriere della Sera». Leggi anche l’articolo —> Ospedaletto Lodigiano, morto in casa un bambino di 7 anni: stroncato da un infarto

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Lorenzo morto al lavoro a 18 anni, Il ministro Orlando: “Subito standard di sicurezza più alti” https://urbanpost.it/morti-sul-lavoro-lorenzo-parelli-ministro-orlando/ Thu, 03 Feb 2022 09:21:38 +0000 https://urbanpost.it/?p=762872 Dopo la morte del giovane 18enne durante il suo ultimo giorno di alternanza scuola lavoro, sono arrivate le dichiarazioni del ministro Andrea Orlando che punta ad una maggiore sicurezza.

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Morti sul lavoro. E‘ ancora negli occhi di tutti la tragica vicenda di Lorenzo Parelli, il 18enne che ha perso la vita schiacciato da una putrella lo scorso 21 Gennaio 2022. Il gravissimo incidente sul lavoro è avvenuto alla Burimec di Lauzacco, Udine, durante le ore previste dall’alternanza scuola-lavoro. “Indegno per un paese civile la morte sul lavoro di uno studente di appena 18 anni” aveva commentato a caldo il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra. A più di una settimana dall’accaduto, il ministro Orlando ha chiarito la posizione del governo: “Serve una sorta di certificazione ulteriore, una specie di bollino blu per mandare i ragazzi a formarsi”. Cerchiamo di capire cosa intende dire. (Continua a leggere dopo la foto).

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Le dinamiche che hanno causato la morte di Lorenzo Parelli

Era l’ultimo giorno di alternanza scuola-lavoro per Lorenzo Parelli. Quel 21 Gennaio è invece diventato il ricordo di un triste destino. Il 18enne frequentava il Centro di Formazione Professionale all’interno dell’Istituto superiore Bearzi di Udine, gestito dai salesiani.

Non ha avuto scampo Lorenzo Parelli. Il giovane è stato ucciso da un impatto violentissimo. Non ha avuto neanche la possibilità di provare a salvarsi. Neanche l’arrivo immediato dell’ambulanza e di un’equipe di medici ha potuto evitare il peggio per il giovane ragazzo che è morto all’istante dopo essere stato schiacciato da una putrella.

La famiglia del giovane ragazzo morto l’ultimo giorno di alternanza scuola-lavoro

La mamma e il papà della giovane vittima sono state tra le prime persone ad accorrere sul luogo della tragedia. La famiglia Parelli abitava a quindici minuti di auto dalla fabbrica, a Castions di Strada. “Non incolpo nessuno. Anche perché non so con esattezza cosa sia successo. Solo un fatto è certo: mio figlio è uscito per andare a scuola e non è più tornato“. Sono state queste, le parole di Maria Elena Dentesano, madre di Lorenzo Parelli riportate da il Corriere della Sera.

Il 18enne è morto tra gli sguardi increduli, spaventati e impauriti di chi, fino a qualche minuto prima aveva scherzato e riso con lui. I colleghi, i compagni di classe, i famigliari e tutti i concittadini del ragazzo si sono stretti intorno al dolore della famiglia. Maria Elena ha spiegato che non vuole muovere accuse. Si è solo limitata a dire che si è trattato di “un fatto straziante e inaccettabile”.

Il Ministro Andrea Orlando: “Servono standard di sicurezza più alti per evitare morti sul lavoro”

Dopo il tragico episodio che ha visto come vittima il giovane 18 enne di Udine, il ministro Andrea Orlando si è espresso così. “Abbiamo attivato un tavolo per rivedere complessivamente tutte le fasi in cui i ragazzi vanno sui luoghi di lavoro. Si tratta di fare in modo che non si vada semplicemente in luoghi di lavoro ma in luoghi che abbiano una sorta di certificazione ulteriore, una specie di bollino blu. Non basta soltanto il rispetto della normativa sulla sicurezza, si tratta di mandare i ragazzi a formarsi in luoghi dove lo standard sia ancora più elevato di quello previsto dalla legge”, ha detto.

Anche il segretario generale delle Cisl Luigi Sbarra, ha commentato il tragico evento con un post su Twitter: “Lo stage in un’azienda dovrebbe garantire il futuro ad un giovane, non condurlo alla morte”
Si spera quindi, che tutti gli enti di riferimento prendano un’importante posizione dopo questo “inaccettabile ” accaduto.

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Cosa succede se il Green pass scade mentre si è sul posto di lavoro https://urbanpost.it/green-pass-cosa-succede-scade-posto-lavoro/ Thu, 20 Jan 2022 15:49:38 +0000 https://urbanpost.it/?p=761803 Cosa succede se il Green pass scade mentre sono al lavoro? Si viene allontanati? Che si rischia?

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Cosa succede se il Green pass scade mentre sono al lavoro? Si viene allontanati? Che si rischia? Su questo punto il Governo è stato abbastanza chiaro: il datore di lavoro deve controllare la certificazione verde nel momento del primo accesso alla sede di impiego, poco importi che sia una fabbrica o un ufficio, e non in un secondo momento. Facciamo chiarezza.

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Cosa succede se il Green pass scade mentre si è al lavoro?

Green pass obbligatorio in Italia, cosa succede se il tampone Covid scade durante l’orario di lavoro? Per rispondere bisogna scomodare una delle Faq pubblicate sul sito del governo: “Il Green pass rilasciato in seguito all’effettuazione di un tampone deve essere valido per tutta la durata dell’orario lavorativo?”. La risposta è: “No. Il Green pass deve essere valido nel momento in cui il lavoratore effettua il primo accesso quotidiano alla sede di servizio e può scadere durante l’orario di lavoro, senza la necessità di allontanamento del suo possessore”. Dunque secondo le disposizioni se la certificazione verde scade durante l’orario di lavoro il dipendente può rimanere in servizio e l’azienda non è obbligata ad allontanarlo. Certamente toccherà poi al lavoratore provvedere l’indomani a sottoporsi ad un nuovo tampone per riottenere un Green Pass base valido.

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Cosa ha stabilito il governo

Non c’è da temere: “Se il tampone scade anche un solo minuto dopo l’inizio dell’orario di lavoro, il dipendente può restare tutto il giorno in ufficio con il Green pass scaduto. Il giorno dopo, però, dovrà presentarsi con l’esito negativo di un altro tampone, vale a dire, con il Green pass a posto. Se il lavoratore arriva, invece, con un minuto di ritardo, il lettore del Green pass potrebbe non riconoscere più la validità del certificato e costringere il lavoratore a cercare una farmacia in cui fare il nuovo tampone o prendersi le ferie (se gliele danno), per evitare l’assenza ingiustificata, finché non otterrà la certificazione in regola”, si legge sempre sul sito del governo. Leggi anche l’articolo —> Come si trasmette la variante Omicron e perché così rapidamente

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Tragedia a Villanova Tulo, ennesimo incidente sul lavoro: la vittima un 22enne https://urbanpost.it/villanova-tulo-incidente-lavoro-morto-22enne/ Mon, 22 Nov 2021 11:02:26 +0000 https://urbanpost.it/?p=755993 Incidente sul lavoro a Villanova Tulo (Sardegna) oggi lunedì 22 novembre 2021. A perdere la vita un giovane di soli 22 anni.

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Incidente sul lavoro a Villanova Tulo (Sardegna) oggi, lunedì 22 novembre 2021. A perdere la vita un giovane di soli 22 anni. Il ragazzo, secondo quanto riferito da media locali, lavorava nell’azienda Demuro Srl, nella zona industriale di Per’e Cuaddu di Isili, che realizza prefabbricati. Stando alle prime indiscrezioni stava operando su un macchinario quando si è verificata la tragedia. Toccherà alle forze dell’ordine ora chiarire la dinamica di quanto successo e accertare eventuali responsabilità. Sul posto oltre al 118 anche i Carabinieri di Isili.

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Villanova Tulo, incidente sul lavoro: la vittima un 22enne

Tragedia a Villanova Tulo, in Sardegna. Un’altra, l’ennesima vittima, di un incidente sul lavoro in Italia. Stando a quanto riferisce “La Nuova Sardegna” l’operaio deceduto sarebbe un giovane, di cui non si conoscono ancora le generalità. Il ragazzo di soli 22 anni è morto, mentre stava lavorando all’interno di una ditta di prefabbricati a Villanovatulo, in località Predda Niedda. Sul posto è giunta prontamente un’ambulanza del 118, ma per l’operaio non c’è stato niente da fare. Ancora non è chiara l’esatta dinamica dell’incidente: pare che il giovane stesse lavorando ad un macchinario. I carabinieri della Compagnia di Isili e della stazione del paese stanno effettuando i dovuti rilievi del caso. Soltanto in seconda battuta, ad indagini svolte, si potranno appurare eventuali responsabilità. Leggi anche l’articolo —> Incidente a Monterotondo su Via Salaria, moto finisce sotto un furgone: un morto

(Immagini di Repertorio) 

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Obbligo Green Pass sul lavoro, picco di certificati di malattia: “È reato al telefono”, chi rischia https://urbanpost.it/green-pass-certificati-malattia-inps-boom/ Sat, 16 Oct 2021 10:25:16 +0000 https://urbanpost.it/?p=752078 Tempo di tirare le somme dopo il debutto del Green pass obbligatorio al lavoro. Picco di certificati per malattia, le conseguenze.

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Tempo di tirare le somme dopo il debutto del Green pass obbligatorio sul posto di lavoro. Nel primo giorno si è registrato un picco di certificati per malattia rispetto al venerdì precedente. A fornire i dati il ministro della Pubblica Amministrazione Brunetta che ha rilanciato un dossier dell’Inps. Nel dettaglio si parla del +23,3% alle 12. Da qui il sospetto che alcuni abbiano fatto i furbetti per “temporeggiare”, magari in attesa di vaccinarsi o sperando in un rinvio del premier Draghi. La notizia sta scuotendo l’opinione pubblica. Da qui il monito dell’Ordine dei medici: “Niente certificati al telefono, si concedono solo dopo visita in presenza, come prescrive la legge. E per quelli rilasciati sono state seguite tutte le regole”. 

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Obbligo Green Pass sul lavoro, picco di certificati di malattia: “È reato al telefono”, chi rischia

“La certificazione di malattia a carico del servizio sanitario nazionale è obbligatoria e viene rilasciata anche sulla base di sintomi presentati dai pazienti. I medici si limitano semplicemente a certificare quello che vedono o quello che il paziente dichiara. Ci sono sintomi però che non è possibile constatare, si pensi per esempio a chi dice di avere mal di pancia o giramenti di testa”, le parole a «Il Messaggero» di Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie. Lo stesso ha ricordato: “Il rilascio di certificati non in presenza del paziente ma a distanza è vietato dalla legge, è dunque un reato”.

Sempre «Il Messaggero» ha raccolto le dichiarazioni del presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici Chirurghi e odontoiatri (Fnomceo) Filippo Anelli. “Se i medici hanno rilasciato i certificati lo hanno fatto seguendo tutte le regole. Il medico deve visitare per forza il paziente e deve fare una valutazione oggettiva. Facciamo comunque un appello a stare molto attenti nel rilasciare i certificati rispettando tutte le norme di legge. Ma questo, ripeto, avviene regolarmente ed è parte integrante della professione”. Poi l’esperto ha rimarcato: “È chiaro che anche il disagio sociale talvolta può determinare uno stato di malattia. Quindi il medico deve valutare con estrema attenzione queste situazioni caso per caso”.

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“Lo diciamo da sempre”, la categoria si difende

“Alcuni casi non si possono indagare con indagini strumentali. A volte si tratta di una patologia che si risolve in un giorno o due. Ecco perché noi diciamo da sempre che per patologie brevi sarebbe meglio un’autocertificazione da parte del paziente”, il commento di Pina Onotri, segretario generale del Sindacato medici italiani (Smi). “Credo che nessuno abbia fatto un certificato compiacente, non permettiamo a nessuno di fare illazioni o di sottendere situazioni che assolutamente non esistono”, ha aggiunto Onotri, difendendo la categoria dei medici. Leggi anche l’articolo —> Obbligo Green Pass sul lavoro, Draghi verso “ritirata strategica”? Il retroscena di Sorgi

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Incontro al Governo sul tema Green pass, i sindacati chiedono la riduzione del prezzo dei tamponi https://urbanpost.it/green-pass-tampone-sindacati-chiedono-riduzione-prezzo/ Thu, 14 Oct 2021 10:59:30 +0000 https://urbanpost.it/?p=751833 Alla vigilia dell'obbligo del green pass nei luoghi di lavoro, i sindacati sollevano la questione del prezzo dei tampone.

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Alla vigilia dell’obbligo del green pass nei luoghi di lavoro, i sindacati sollevano la questione del prezzo dei tampone. Da domani, 15 ottobre, tutti i lavoratori saranno obbligati ad esporre il certificato verde, chi non ha il tampone dovrà presentare un tampone con esito negativo fatto nelle 48 ore precedenti. I tamponi però attualmente hanno un prezzo esagerato considerando con che frequenza vanno fatti e proprio per questo i sindacati hanno incontrato questa mattina Mario Draghi.

Green pass tampone sindacati chiedono al governo la riduzione del prezzo

Il segretario della Cisl, Luigi Sbarra, ha partecipato all’incontro avvenuto questa mattina, 14 ottobre, tra il Governo e i sindacati. Tema principe della riunione il green pass sui luoghi di lavoro. I sindacati hanno fatto al premier Mario Draghi una richiesta ben precisa: abbassare il prezzo dei tamponi. Luigi Sbarra al termine dell’incontro ha affermato che “Draghi ci ha assicurato che il governo deciderà nelle prossime ore.” “Ne discuteranno domani in Cdm, ci ha spiegato il presidente del Consiglio – ha aggiunto Pierpaolo Bombardieri, della Uil – e lì decideranno il da farsi”.

“Abbiamo colto l’occasione per segnalare al governo la necessità di un forte abbassamento del costo del tampone ma anche che si potenzi il credito d’imposta per i sevizi di sanificazione. Vorremmo che tutte le aziende, non solo alcune, si assumessero l’onere del costo dei tamponi”. Così ha affermato il presidente della Cgil, Maurizio Landini.

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Green pass tampone, Sileri: “Tampone gratuito a chi è in difficoltà a livello economico”

Il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, ha parlato a Radio Cusano Campus, dei possibili disagi creati dell’obbligo del green pass sul luogo di lavoro. “Nel passaggio tra non avere il Green pass obbligatorio e avere il Green pass obbligatorio si possono verificare delle problematiche. Le aziende possono trovare una soluzione compatibile con la sicurezza e con le esigenze del lavoro, così come si può offrire temporaneamente una soluzione con un tampone gratuito a chi è in difficoltà a livello economico”, ha proposto.

Intanto domani 15 ottobre vedrà la luce in Cdm anche il nuovo decreto contro le morti sul lavoro. I ministri vareranno anche un decreto che prevede la proroga della Cassa Covid per ulteriori 13 settimane e il blocco dei licenziamenti nelle piccole e medie imprese fino al 31 dicembre.>>Tutte le notizie

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PA, smart working: sì ma con green pass https://urbanpost.it/smart-working-nella-pa-con-green-pass/ Thu, 07 Oct 2021 11:21:25 +0000 https://urbanpost.it/?p=751042 Il ministro della PA Brunetta sta preparando la bozza con le regole per lo smart working: si potrà fare ma con il green pass

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Dal prossimo 15 ottobre scatta l’obbligo di avere il green pass per tutti i dipendenti, compresi quelli della pubblica amministrazione. Il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta sta preparando la bozza del decreto che regola il lavoro dei dipendenti pubblici. Nel documento sono previste anche le regole per chi lavora in smart working.

smart working nella pa

Smart working nella PA: sì ma con il green pass

Lo smart working ci sarà ancora nella Pubblica Amministrazione ma potrà essere autorizzato esclusivamente nel rispetto di alcune “condizionalità”, a partire dal non ridurre la fruizione dei servizi. I dipendenti pubblici sprovvisti del green pass, oltre alla sospensione dello stipendio, non si vedranno riconosciuti nemmeno gli scatti, le progressioni e i contributi. La certificazione verde sarà, quindi, obbligatoria anche per lavorare da casa.

Renato Brunetta sta lavorando ad un decreto per regolare il lavoro nella PA, e contiene anche alcune indicazioni per lo smart working. Il lavoro agile non sarà abolito del tutto ma a partire da gennaio potrà essere effettuato secondo nuove modalità. “Il nuovo lavoro agile che ci sarà da gennaio sarà strutturato, sarà contrattualizzato, sarà dotato di strumenti tecnologici affidabili, sarà garantito – ha dichiarato Brunetta -. L’esperienza di lavoro agile, di smart working durante l’emergenza, non verrà buttata, ma verrà collocata da gennaio dentro un percorso strutturato di efficienza, con dei piani appositamente predisposti da tutte le amministrazioni pubbliche. E a quel punto questa modalità di lavoro troverà una sua configurazione ottimale.”

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brunetta moglie

Smart working nella PA: contrari i sindacati alle scelte di brunetta

I sindacati già sono dubbiosi davanti alle scelte di Brunetta. “Da una prima lettura dello schema di Dm emergono numerose criticità, da noi puntualmente evidenziate nei giorni scorsi, che ove confermate nel testo definitivo, porterebbero ad un sostanziale azzeramento del lavoro agile nelle Amministrazioni, vanificando tutte le esperienze e le best practices che in questi mesi hanno permesso di migliorare i processi e l’organizzazione dei servizi rendendoli più moderni e digitalizzati.” Così ha affermato Marco Carlomagno segretario generale della Flp.

Carlomagno ha puntualizzato che nella bozza “nonostante permangano numerose criticità a partire dall’afflusso dell’utenza negli Uffici, dimentica i lavoratori fragili e i caregiver, rimanda l’emanazione delle linee guida in merito alle modalità di controllo sulla controversa decisione di obbligo del green pass”. Secondo quanto afferma il segretario, per Brunetta “le lavoratrici e i lavoratori pubblici continuano ad essere fannulloni, condizione che nella sua visione, verrebbe alimentata dalle moderne forme di lavoro a distanza.” Questo ha dato come risultato “un Dm pasticciato e contraddittorio, che limita le prerogative sindacali su materie tanto importanti, riservandole solo ad alcuni ristretti ambiti in sede di confronto con le Amministrazioni e mira unicamente a far passare il suo messaggio del tutti in Ufficio”.>>Tutte le notizie

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Lavoratori pubblici in presenza dal 15 ottobre, Draghi firma dpcm: tutte le novità https://urbanpost.it/amministrazione-pubblica-lavoro-agile-dpcm-draghi/ Sat, 25 Sep 2021 07:08:49 +0000 https://urbanpost.it/?p=749352 Dal 15 ottobre tutti i dipendenti delle Pubblica Amministrazione dovranno tornare in ufficio. Ora è ufficiale: Draghi ha firmato il nuovo dpcm.

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Dal 15 ottobre tutti i dipendenti delle Pubblica Amministrazione dovranno tornare in ufficio. La decisione, annunciata nelle scorse settimane dal ministro Renato Brunetta, ora ufficiale: il presidente del Consiglio Mario Draghi ha firmato il dpcm, che dispone il ritorno alla scrivania a partire dal giorno in cui sarà obbligatorio il Green Pass per tutti i lavoratori. «Si partirà dagli addetti agli sportelli e dagli uffici. Entro una, massimo due settimane, a rotazione anche gli altri. Ma dal 15 ottobre la regola per tutti sarà la presenza», ha detto al «Messaggero» Brunetta.

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amministrazione pubblica

Amministrazione Pubblica lavoro agile fino a quando: tutte le novità del Dpcm firmato da Draghi

Dal 15 ottobre i dipendenti pubblici dovranno tornare in presenza. Non è più un’ipotesi: il premier Draghi ha firmato nella giornata di ieri un apposito decreto della presidenza del Consiglio dei ministri. Nel testo si precisa che “la modalità ordinaria di lavoro nelle Pubbliche amministrazioni dal 15 ottobre torna ad essere quella in presenza”. Inoltre “le pubbliche amministrazioni assicureranno che il ritorno in presenza avvenga in condizioni di sicurezza, nel rispetto delle misure anti Covid-19”, si legge sempre nel dpcm. Non mancano criticità, lo stesso Brunetta ne è consapevole: «L’unico punto sensibile è la sostenibilità dei trasporti. Stiamo facendo un’analisi di impatto. Ci saranno delle fasce orarie più elastiche per ingressi e uscite», ha detto il ministro della Pa.

amministrazione pubblica

Lavoratori pubblici in presenza dal 15 ottobre

Il lavoro agile, come aveva anticipato Brunetta al festival de «Il Foglio», dovrebbe essere limitato solo a «processi e attività di lavoro previamente individuati dalle amministrazioni, per i quali sussistano i necessari requisiti organizzativi e tecnologici per operare con tale modalità». Stando ad un documento condiviso il 15 settembre scorso dall’Aran ai sindacati, l’accordo sullo smart working sarà individuale. Sarà necessario per la tutela dei lavoratori e datori concordare in anticipo la durata, le ore effettive e il luogo. Si parlava di tre fasce: operatività, contattabilità e inoperabilità; e durante quest’ultima il lavoratore dovrebbe godere del diritto alla disconnessione completa.

Secondo quanto scrive «Il Corriere della sera» lo smart working dovrebbe essere facilitato per chi si trova in determinate condizioni, come i genitori con figli minori di 3 anni o disabili, o lavoratori con disabilità. A tal proposito a «Il Messaggero» Brunetta ha detto: «Avrà quattro condizioni, che a breve dettaglieremo in un decreto ministeriale e in apposite linee guida: la regolazione nel contratto, alla quale sta lavorando l’Aran con i sindacati, un’organizzazione del lavoro per obiettivi e monitoraggio dei risultati, una piattaforma tecnologica dedicata e sicura e la verifica della customer satisfaction. Lo smart working sperimentato sinora nella Pa è stato utile nell’emergenza, ma non è stato un vero lavoro agile». Lo stesso ministro ha poi sottolineato: «Lo smart working si può fare solo se migliora i servizi e l’efficienza dell’amministrazione».

amministrazione pubblica

Critiche alla decisione prese dal presidente del Consiglio

La decisione del governo Draghi ha scontentato più di qualcuno: «Quando ci sono decreti e norme non si può fare altro che adempiere. Avremmo voluto che questa cosa fosse messa più a sistema e in un momento di confronto con le organizzazioni sindacali. Per capire se l’utilizzo (…) avesse invece prodotto dei risultati che potessero consentire di dire se effettivamente in alcune situazioni una percentuale fissata poteva migliorare la qualità del servizio erogato», le parole a «LaPresse» il segretario Uilpa Sandro Colombi. Contrario al provvedimento anche i pentastellati: «Come M5s continuiamo a essere scettici sui reali benefici che questa decisone potrà avere per il futuro della nostra PA. Per noi questo metodo non va semplicemente ridotto, continuando a guardare al passato, ma regolamentato e migliorato. Soprattutto nei settori che non necessitano di una presenza fissa in ufficio», hanno riferito dei parlamentari a «Il Tempo». Leggi anche l’articolo —> Brunetta e le novità nella Pa: «Grazie a Draghi l’Italia sta vivendo un boom economico»

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Niente sospensione dal lavoro per chi non il Green Pass: il testo definitivo in Gazzetta Ufficiale https://urbanpost.it/green-pass-niente-sospensione-lavoro-gazzetta/ Wed, 22 Sep 2021 07:35:50 +0000 https://urbanpost.it/?p=748860 Niente sospensione dal lavoro per chi non ha il Green Pass. Il decreto sul certificato verde è legge dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

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Niente sospensione dal lavoro per chi non ha il Green Pass. Il decreto sul certificato verde è legge dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il dpcm, che però presenta un’importante novità. Si tratta della cancellazione della sospensione dei dipendenti pubblici e privati sprovvisti di Green Pass: saranno considerati assenti ingiustificati e quindi senza stipendio, ma conserveranno il diritto al posto di lavoro.

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Niente sospensione dal lavoro per chi non il Green Pass: il testo definitivo in Gazzetta

Non è prevista alcuna sospensione dal lavoro per chi non ha il Green Pass, ma si resta senza stipendio. È questa la principale novità emersa nell’ultima modifica al dl per l’obbligo del Green pass sui luoghi di lavoro, che entrerà in vigore dalla mezzanotte di oggi, dal momento che Mattarella ha posto la sua firma ed è avvenuta la pubblicazione del decreto in Gazzetta ufficiale. L’obbligo di esibire il certificato verde per i 23 milioni di lavoratori scatterà però a partire dal 15 ottobre prossimo.  Nel testo definitivo, firmato dal Capo di Stato, è saltato il passaggio per cui «a decorrere dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso fino alla presentazione della certificazione». Intanto ieri la Camera ha confermato la fiducia al governo sul decreto legge Green Pass bis su scuola e trasporti.

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Modificati i tempi di concessione del certificato verde

Dunque niente sospensione dal lavoro per i dipendenti sprovvisti di Green Pass. Rimane invece l’assenza ingiustificata e la relativa perdita dello stipendio fino a quando non ci si mette in regola. Il lavoratore senza Green pass, sia pubblico che privato, è considerato “assente ingiustificato fino alla presentazione del certificato e, comunque, non oltre il 2021, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro”. E dal primo giorno di assenza, “non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento”. Il decreto, all’articolo 5, modifica i tempi relativi alla concessione del Green Pass, per chi riceve la prima dose di vaccino: il certificato non viene rilasciato dopo 15 giorni ma “dalla medesima somministrazione”. Praticamente da subito. Leggi anche l’articolo —> Green Pass, scontro tra Franceschini e Speranza. Draghi tranchant: “Non faccio norme ad hoc”

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